Come funziona lo Stato sociale

Terzo e ultimo incontro sul tema sicurezza e lavoro, a chiusura di un ciclo di conferenze promosse da Patronato Acli e Centro volontariato sociale (Cvs)

Si è concluso venerdì scorso, presso la sala del Trono del vescovado di Assisi, il ciclo di tre incontri su lavoro e sicurezza promossi dal Cvs Assisi e dal Patronato Acli di Perugia.Bruno Chiavari, direttore regionale del Lazio e dell’Umbria del Patronato Acli, ha tracciato, attraverso una lunga carrellata storica, le tappe fondamentali che hanno portato a quello che sì è soliti chiamare Welfare State, ossia lo Stato del benessere. Si tratta di un sistema di norme con il quale lo Stato cerca di eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini. Lo Stato sociale è un sistema che si propone di fornire servizi e garantire diritti considerati essenziali per un tenore di vita accettabile: assistenza sanitaria; pubblica istruzione; indennità di disoccupazione, sussidi familiari, in caso di accertato stato di povertà o bisogno; accesso alle risorse culturali; assistenza d’invalidità e di vecchiaia; difesa dell’ambiente naturale. Questi servizi gravano sui conti pubblici, in quanto richiedono ingenti risorse finanziarie, le quali provengono in buona parte dal prelievo fiscale. Il secondo intervento, tenuto da Massimiliano Assalve, direttore provinciale del Patronato Acli di Perugia, ha riguardato le prestazioni e gli ammortizzatori sociali. Come prima distinzione fondamentale ha tracciato quella tra ‘previdenza sociale’, che ha come fine la tutela del lavoratore dai rischi della menomazione, o della perdita della capacità lavorativa in conseguenza di eventi naturali o connessi all’opera prestata; e l’assistenza che riguarda tutti i cittadini: a tal proposito si è richiamato l’art. 38 della Costituzione. Poi è passato ad illustrare in maniera esaustiva tutte le forme assistenziali alle quali i cittadini, avendo determinati requisiti, possono accedere, tra cui: la reversibilità, la disoccupazione involontaria, l’invalidità, l’inabilità, la Cig, la mobilità ecc.Ha partecipato all’incontro anche don Raniero Menghini, presidente della Commissione per i problemi sociali e del lavoro; particolarmente gradito, poi, il saluto di mons. Domenico Sorrentino. Nel dibattito che è seguito si è parlato anche del Fondo di solidarietà delle Chiese umbre e della possibilità di accedere a forme assistenziali alternative. Per questo le Acli ed il suo Patronato hanno dato ampia disponibilità a verificare caso per caso le varie richieste e a trovare, ove possibile, le opportunità assistenziale e previdenziali.

AUTORE: Marta Ginettelli