La crisi economica e la recessione hanno aggravato, nel mondo, le violazioni dei diritti umani, soprattutto nei confronti dei più deboli: è la denuncia contenuta nel Rapporto annuale 2009 di Amnesty International, presentato nei giorni scorsi a Roma e in altre capitali. Il Rapporto analizza la situazione dei diritti umani in 157 Paesi e territori. ‘Il mondo è seduto su una bomba a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti umani – ha affermato Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty. – Dietro alla crisi economica si cela un’esplosiva crisi dei diritti umani. La recessione ha aggravato le violazioni dei diritti umani, distolto l’attenzione da esse e creato nuovi problemi. Prima i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza; ora in nome della crisi economica’. La crisi ha aggravato ‘la mancanza di cibo, di lavoro, di acqua potabile, di terra e di alloggio’ ma anche portato ad un ‘aumento di disuguaglianza, xenofobia, razzismo, violenza e repressione’. Come ha sottolineato Weise: ‘Osserviamo nel mondo crescenti segnali di rivolta e violenza politica. Il rischio è che la recessione porti con sé maggiore repressione. Lo abbiamo già visto in Tunisia, Egitto, Camerun e altri Paesi africani, quando i Governi hanno stroncato duramente le proteste contro la situazione economica, sociale e politica. Abbiamo apprezzato la decisione del presidente Obama di chiudere GuantÈnamo e denunciare la tortura – ha proseguito. – Assumere la responsabilità per quanto accaduto nella guerra al terrore e chiamare a rispondere i responsabili delle violazioni dei diritti umani commesse nel suo contesto, accrescerà tanto la sicurezza globale quanto l’autorità morale degli Stati Uniti’. Un anno fa, ricorda, ‘lanciammo l’allarme per la china razzista presa dall’Italia. Oggi siamo precipitati in un clima di insicurezza che sta mettendo a repentaglio l’incolumità di molte persone, soprattutto le minoranze rom e gli immigrati’. Weise ha quindi criticato ‘il proseguimento degli sgomberi dei rom’ nel corso del 2008 e l’aumento delle ‘aggressioni di stampo razzista. La criminalizzazione dei gruppi minoritari – ha affermato – è sempre l’ingrediente di tutte le campagne elettorali’. Amnesty punta il dito, in particolare, sul ‘preoccupante percorso’ delle norme contenute nel pacchetto sicurezza, che ‘hanno un impatto pericoloso sui diritti umani’. Se il Senato approverà il reato di clandestinità, ha denunciato, ‘gli irregolari avranno paura a rivolgersi a scuole, ospedali, istituzioni e uffici pubblici’, provocando così ‘un allontanamento dei migranti dalla società’. In merito ai respingimenti in mare, Weise ha ricordato che a maggio ‘500 persone, tra cui somali ed eritrei, sono state portate a forza in Libia’: fatti considerati da molti un illecito internazionale. ‘I respingimenti – ha affermato – sono espressione del disprezzo dei diritti umani e delle persone disperate che cercano aiuto. L’Italia sarà considerata responsabile per ciò che accadrà a queste persone’. Nel Rapporto 2009 Amnesty apprezza l’iniziativa del G20, che si propone come ‘soggetto nuovo’ ma critica l’approccio ‘vecchio e fallimentare’ di molti di questi Paesi in materia di diritti umani. Lo dimostrano alcuni dati contenuti nel Rapporto: almeno 2.390 prigionieri sono stati messi a morte in 25 Paesi, ma il 78% delle esecuzioni ha avuto luogo nei Paesi del G20. Torture e altre forme di maltrattamento sono state compiute, nel corso degli interrogatori, in circa 80 Paesi (il 79% delle torture e dei maltrattamenti nei G20). Processi iniqui sono stati celebrati in circa 50 Paesi, di cui il 47% nei G20. Prigionieri sono stati sottoposti a periodi di detenzione prolungata, spesso senza accusa né processo, in circa 90 Paesi (il 74% nei G20). Inoltre, sottolinea il Rapporto, ‘persone che chiedevano asilo politico sono state respinte da almeno 27 Paesi verso Stati in cui sono andate incontro ad arresti, torture e morte’.
Diritti umani sempre peggio
Il Rapporto 2009 di Amnesty International fotografa una realtà mondiale allarmante. Dure accuse contro la politica italiana
AUTORE:
Patrizia Caiffa