La ‘Festa in amicizia 2009’ organizzata dall’Istituto Serafico di Assisi meriterebbe il titolo di festival, tanti sono stati gli appuntamenti che si sono avvicendati da sabato 23 a domenica 31 maggio: un convegno scientifico, manifestazioni musicali e culturali, dibattiti, incontri con gli ambasciatori dell’Istituto e i benefattori… Partecipate le visite guidate ai laboratori sensoriali da parte di familiari degli ospiti, educatori, personale, volontari, cittadini. Il tema ‘Sensi… in amicizia’ è stato coerentemente rispettato. Non poteva mancare l’animazione teatrale, che ha fatto seguito alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Sorrentino, già distintosi per una lectio magistralis. Si è fortemente avvertita la presenza dei fondatori: padre Ludovico da Casoria e padre Giovanni Principe. Durante il convegno presentato dal direttore sanitario del Serafico Luigi Migni, articolato in una serie di interventi moderati dal neurobiologo Federici e dalla dott.ssa Menna, i qualificati relatori si sono sintonizzati sullo scopo dichiarato dagli organizzatori, ovvero l’individuazione di protocolli riabilitativo-educativi ‘per sollecitare le informazioni in un ingresso dei sensi residui’. Abbiamo rivolto alcune domande al direttore del Serafico, Gino Brunozzi. Quale motivo ha suggerito una festa così ricca e nutrita di esperienze? ‘Anzitutto era nostra intenzione modulare in vari giorni iniziative che, in un tempo più breve, sarebbero state penalizzate. Ci stimolava poi la volontà di sensibilizzare enti ed opinioni pubbliche circa la realtà dei disabili’.Lo schema è destinato ad una riproposizione nei prossimi anni? ‘È il nostro auspicio; la scelta ha riscosso un successo, nonostante i capricci metereologici, è stata molto gradita ed apprezzata’. Insomma, l’opinione pubblica risponde bene… ‘Sì, grazie agli stimoli impressi precedentemente dal vescovo emerito mons. Goretti e pervicacemente ripresi dall’attuale mons. Sorrentino, che ha anche messo a disposizione del Serafico la capacità di Giocondo Leonardi, già direttore della Caritas diocesana, assegnandogli il compito di dirigente amministrativo. Non può essere poi dimenticata l’azione condotta da vari soggetti’. Intende riferirsi agli ambasciatori del Serafico? ‘Anche a loro, evidentemente. Facciamo affidamento su persone di particolare sensibilità, che si adoperano per far conoscere l’attività dell’Istituto, ed inoltre contribuiscono personalmente o tramite iniziative al sostegno economico’. Ha qualche aspirazione? ‘Direi meglio un sogno: che in futuro la struttura possa accogliere anche persone adulte disabili, rimaste sole e prive di un nucleo di sostegno. Questa richiesta viene avanzata dalle famiglie che arrivano da ogni regione’.
Il meglio della sensibilizzazione
ISTITUTO SERAFICO. Una 'Festa in amicizia' ricchissima di eventi
AUTORE:
Francesco Frascarelli