L’Istituto per le cellule staminali di Terni è un laboratorio di ricerca dedicato all’estrazione, alla caratterizzazione ed espansione di cellule staminali adulte e alla loro conservazione all’interno del presidio ospedaliero. Le staminali contribuiscono alla riproduzione di cellule, e quindi sono molto utili per curare diverse patologie, ma la peculiarità dell’istituto ternano è di dare una risposta terapeutica a quelle malattie degenerative del sistema nervoso centrale che attualmente non hanno speranza di cura. Nei giorni scorsi, è stato fatto un altro passo importante nell’ambito dello sviluppo del progetto. Nel corso della riunione del Consiglio dei soci fondatori e del Consiglio di amministrazione della Fondazione per le cellule staminali, infatti, è stata formalizzata la donazione all’ospedale di Terni, da parte della diocesi, di apparecchi e macchinari per i laboratori di ricerca sulle cellule staminali. È un progetto a cui mons. Paglia ha dedicato gli ultimi due anni, ricercando i fondi per l’acquisto degli strumenti e apparecchiature del sistema cell factory (fabbrica di cellule) connesso alla biobanca, che sono stati donati in comodato d’uso gratuito all’azienda ospedaliera di Terni, nell’accordo sottoscritto dal vescovo Vincenzo Paglia e dal direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ dott. Gianni Giovannini. ‘Sono particolarmente lieto’ ha detto mons. Vincenzo Paglia – nel vedere che le diverse istituzioni della città hanno trovato uno straordinario consenso per questa iniziativa, insieme umanitaria e scientifica, che apre nuove prospettive, sia ai malati che alla città’. ‘Nel corso del consiglio di amministrazione ‘ ha ricordato il prof. Angelo Vescovi, direttore del Centro per le cellule staminali – abbiamo risolto alcune piccole problematiche di carattere tecnico e alcune incongruenze amministrative. La riunione è servita dunque a far quadrare, con grande soddisfazione, il bilancio della Fondazione, risolvendo piccoli problemi e rinnovando i contratti al personale e al direttore amministrativo. Entro metà luglio dovrebbe arrivare la certificazione di laboratorio per la Banca delle cellule staminali, che rappresenterà il passo antecedente alla sperimentazione. Pur con grande prudenza, possiamo dunque essere ottimisti sul futuro della Fondazione e della ricerca’. ‘Il grande impegno nei confronti della Fondazione – conclude mons. Paglia – deriva dai risultati positivi che si sono riscontrati. Ciò sta a dimostrare che la Chiesa non è contro la ricerca, anzi, in questo caso si è impegnata in prima persona a cercare fondi; ma tutto deve essere regolato dall’amore per i malati e dalla correttezza delle regole morali’.
La Chiesa promuove la ricerca
Donati dalla diocesi strumenti al Centro cellule staminali
AUTORE:
Benedetta Rinaldi