Regione: i consiglieri restano 30

Se non si trova un accordo lo scontro si sposta sulla legge elettorale. Bocciato l'odg del Pdl

Maggioranza a favore, Pdl contrario, Udc astenuto sulla legge di riforma statutaria in due articoli che riforma lo statuto dellUmbria facendo diminuire il numero previsto dei consiglieri da 36 a 30 (più il presidente della giunta) e stabilendo ad un massimo di 8 gli assessori. Il consiglio regionale ha votato mercoledì in tarda mattinata e prima del voto finale è stato respinto a maggioranza un ordine del giorno del Pdl contenente indicazioni riguardo alla futura legge elettorale regionale. Lo Statuto regionale approvato quattro anni fa (legge regionale 16 aprile 2005, n. 21) aveva suscitato grande dibattito su molti temi ed uno di questi era proprio l’aumento del numero dei consiglieri regionali che, dicevano i sostenitori, era necessario per poter dare più potere al Consiglio rispetto all’operato della Giunta. I contrari erano soprattutto al di fuori del Consiglio regionale e dei partiti e alla fine anche questo articolo fu approvato. Non ha fatto in tempo ad essere applicato, per cui il Consiglio regionale è rimasto, in questi anni a trenta consiglieri, ma alle prossime elezioni, sarebbero stati 36. Anche chi non conosce bene i meccanismi intuisce che si mettono in gioco gli equilibri tra le forze politiche e non a caso la minoranza chiedeva un accordo sulla legge elettorale, che non c’è stato . Intanto Ada Girolamini, presidente della Commissione statuto del consiglio regionale ha annunciato che il tema sarà all’orgine del giorno della stessa già dalla prossima settimana. Il voto contrario del Pdl in consiglio regionale sulla legge di riforma statutaria approvata mercoledì ‘è motivato dall’indisponibilità della maggioranza a valutare forma di collaborazione con l’opposizione in una materia come quella della legge elettorale che dovrebbe essere condivisa’: ha detto Franco Zaffini, prima del voto finale. ‘Non si può, – ha ribadito – pensare ad una legge elettorale che porti ad undici consiglieri il divario tra i due schieramenti contrapposti: è un meccanismo che serve soltanto a tenere insieme questa maggioranza indecente ed impresentabile’. ‘In questo dibattito consiliare il Pdl non ha fatto altro che una sceneggiata, e lo dimostra con il suo voto finale contrario all’intera legge di riforma statutaria’ ha detto il capogruppo Prc in consiglio regionale, Stefano Vinti, prima del voto finale, il quale ha comunque auspicato ‘che si arrivi ad un punto di sintesi sulla legge elettorale’.

AUTORE: Maria Rita Valli