Amministrative: comincia a salire la febbre elettorale

Le pagine dei giornali locali e gli altri media regionali ormai da settimane si sono popolati di dibattiti e “schermaglie” politiche e amministrative. Segno che la “febbre” dei borsini elettorali comincia a salire, in vista delle prossime elezioni amministrative per il rinnovo di buona parte delle amministrazioni comunali umbre e, in autunno, anche del Consiglio e della Presidenza regionali.

In Umbria si vota l’8 e il 9 giugno

In base a quanto deciso dal Consiglio dei ministri in questi ultimi giorni, dunque, anche in Umbria si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno, nell’election day che accorperà le consultazioni amministrative e quelle per il rinnovo dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, oltre alle regionali del Piemonte.

Dove si voterà per le amministrative

Nella nostra regione sono 60 sul totale di 92 (quindi oltre il 65 per cento) – i Comuni chiamati al rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. Si voterà nel capoluogo regionale, cioè a Perugia (162.362 abitanti secondo il Censimento Istat del 2021) dove Andrea Romizi è al termine del secondo mandato da primo cittadino e il centro-destra cerca di rimanere compatto al governo cittadino.

Comuni con popolazione sopra i 15mila abitanti

E si vota anche in altri sei comuni umbri con popolazione superiore alla soglia dei 15mila abitanti. Si tratta di Bastia Umbra, 21.256 abitanti e Paola Lungarotti (centrodestra) come sindaca uscente disponibile a ricandidarsi; Castiglione del Lago, 15.193 abitanti e Matteo Burico (centro-sinistra) uscente e già ricandidato nei mesi scorsi dal Pd; Foligno, 55.503 abitanti e Stefano Zuccarini (centrodestra) uscente e con certezza di ricandidatura; Gubbio, 30.650 abitanti e Filippo Mario Stirati (centro-sinistra) alla fine del secondo mandato, con tante voci ma poche certezze sulle candidature nei vari schieramenti; Marsciano, 18.038 abitanti e Francesca Mele (centro-destra) come sindaca uscente e anche ricandidata per il secondo mandato; Orvieto, in provincia di Terni, con 19.689 abitanti e Roberta Tardani in cerca del “bis” con il centro-destra che sembra compatto sul suo nome.

Gli altri comuni con popolazione sotto i 15mila abitanti

Oltre ai sette comuni più grandi della regione, dove si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (eventuali turni di ballottaggio fissati per il 22 e 23 giugno), andranno alle urne anche 53 comuni con popolazione sotto ai 15mila abitanti, quindi con la proclamazione del Sindaco direttamente dopo il primo turno. Tra questi, c’è la curiosità del sistema elettorale nel comune di Gualdo Tadino: nel Censimento del 2021 gli abitanti sono scesi sotto quota 15mila (14.313 per la precisione) e quindi il primo cittadino sarà proclamato dopo il primo fine-settimana elettorale. Il sindaco uscente Massimiliano Presciutti (centrosinistra) per altro si è dichiarato disponibile a un terzo mandato reso possibile per decreto dal Consiglio dei ministri.

In Umbria, oltre a Gualdo Tadino il Sindaco potrà ricandidarsi anche a Magione (ma Giacomo Chiodini del Pd ha già detto che non si ripresenta), a San Giustino (anche Paolo Fratini sembra intenzionato a tornare alla sua occupazione fuori dall’amministrazione locale), mentre Spello e Panicale, rispettivamente, Moreno Landrini e Giulio Cherubini potrebbero ricandidarsi per il terzo mandato. Le ultime disposizioni del Governo lanciano – almeno in linea teorica – anche la figura del “sindaco a vita”, visto che nei Comuni con meno di 5mila abitanti non ci sono limiti ai mandati.

Fissate per l’8 e 9 giugno le date
di amministrative ed europee

Il Consiglio dei ministri ha fissato le date delle prossime elezioni per l’8 e il 9 giugno. Per la terza volta si andrà, quindi, al voto di sabato come già accaduto nel 2004 e nel 2009 quando al governo c’era Silvio Berlusconi. Saranno 3.701 i comuni alle urne, per un totale di quasi 17 milioni di votanti.

Tra queste città ci sono 27 capoluoghi di provincia e sei anche di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Nel corso del 2024 poi si eleggerà il presidente in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria.

Si parte con la Sardegna, il prossimo 25 febbraio. Il 10 marzo toccherà all’Abruzzo, mentre il Piemonte sceglie l’accorpamento con le amministrative e le europee di giugno. L’ultima regione ad andare alle urne, in ordine di tempo, sarà l’Umbria, in autunno, mentre è ancora attesa la decisione della Basilicata che potrebbe però arrivare nei prossimi giorni e forse sarà in aprile.

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