A farsi prossimi c’è spazio per tutti

Sono cinque i progetti delle Caritas diocesane delle Chiese umbre previsti nel bando pubblicato dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, per un totale di 88 posti complessivi disponibili nella nostra regione.

Masciotti: “Nei progetti abbiamo voluto dare particolare attenzione all’aspetto educativo e all’accompagnamento dei giovani”

“Il nuovo bando del Servizio civile – ci spiega Mauro Masciotti, delegato regionale Caritas – vede quasi raddoppiare il numero di giovani che vivranno le nostre diverse realtà caritative. Nei progetti abbiamo voluto dare una particolare attenzione all’aspetto educativo e all’accompagnamento dei giovani ammessi al bando e soprattutto di quelli delle nostre comunità. Ecco il perché dei nuovi progetti a favore dell’animazione degli oratori e delle parrocchie in ambito sociale e caritativo. Tappe fondamentali perché in un momento così difficile per la nostra società e per il mondo si possa riportare al centro la testimonianza evangelica dell’amore e del farsi prossimo con particolare attenzione alla pace e al rispetto del creato”.

I progetti del Servizio civile in Caritas

Tutti i progetti di Servizio civile delle Caritas umbre hanno una durata di 12 mesi. Si va da quello intitolato “Farsi prossimi”, dedicato all’assistenza di adulti e di persone in terza età, in condizioni di disagio, con l’obiettivo di aumentare il numero dei pasti distribuiti nelle mense regionali, attraverso l’implementazione della rete di collaborazione con le aziende e l’attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare. Obiettivi simili a quelli del progetto “Getta le reti”, destinato al tessuto degli empori solidali presenti in vari centri umbri.

C’è poi il progetto “Spazio per tutti”, nel settore dell’educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport, con attività di animazione culturale verso i minori e di tutoraggio scolastico, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e l’isolamento sociale attraverso il potenziamento dei servizi già esistenti e con l’implementazione di nuove attività di educazione e valorizzazione.

Il progetto “Impronte di solidarietà” riguarda il settore dell’agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità, con attività di riabilitazione sociale, attività sociali e di servizio alla comunità con l’uso di risorse dell’agricoltura, attività terapeutiche con ausilio di animali e coltivazione delle piante, e con l’obiettivo di potenziare i percorsi di inclusione socio-lavorativa dei soggetti svantaggiati, offrendo loro la possibilità di recuperare se stessi attraverso il lavoro della terra al fine di aumentare la produzione agricola per la copertura del fabbisogno di prodotti alimentari da destinare ai poveri, accompagnata da un’attività di sensibilizzazione della popolazione.

Infine, il progetto “Rete in ascolto”, con l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà tramite una differenziazione del servizio offerto in base al bisogno espresso, favorendo un’attività di sensibilizzazione sulla lotta alla povertà.

Le Caritas delle otto diocesi dell’Umbria partecipano in maniera differenziata ai cinque progetti, creando di fatto una rete dinamica di assistenza e prossimità alle persone, rispetto ai bisogni più vari che arrivano dalla popolazione.

La Caritas di Perugia

La Caritas di Perugia-Città della Pieve, ad esempio, è presente su tre progetti per un totale di 16 posti a disposizione per i volontari. Don Marco Briziarelli, direttore di Caritas Perugia, ricorda che questo “è il tempo buono, per i ragazzi e le ragazze di cogliere l’opportunità preziosa per essere sentinelle autentiche del nostro tempo, per avvicinarsi alle fragilità con delicatezza e per abitare pienamente gli spazi di prossimità”.

La Chiesa italiana tramite le Caritas diocesane – dal 2001 a oggi ha accompagnato oltre 10mila giovani attraverso il Servizio civile nazionale e quello universale con progetti che vogliono essere per i giovani un’occasione per contribuire al bene comune e allo stesso tempo per un percorso di crescita personale e comunitario nei valori della pace, della solidarietà e della giustizia: “Una scelta che cambia la vita”.

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