Il crocevia della comunità

Bastardo di Giano dell'Umbria: accordo Curia-Comune per il nuovo Centro pastorale

A Bastardo di Giano dell’Umbria nascerà un nuovo centro pastorale. Il Consiglio comunale, lo scorso 23 dicembre, ha fatto una permuta di terreni con la Curia arcivescovile per avviare formalmente l’iter amministrativo che porterà, nel giro di pochi anni, alla realizzazione, nella frazione Bastardo, della nuova chiesa e dell’oratorio. Il Comune ha messo a disposizione della Curia un terreno di circa 12 mila metri quadrati nelle vicinanze della scuola elementare e ha contestualmente adottato la variante del Piano regolatore per consentire l’edificazione del Centro pastorale. Nello stesso tempo la diocesi cederà al Comune alcuni terreni ubicati nella frazione di Montecchio, tra cui è compresa anche l’area del campo sportivo, che verrà messa a disposizione della Comunità frazionale per la realizzazione di strutture ricreative. La parrocchia di San Francesco al Bastardo, della quale è parroco moderatore don Giulio Martelli, ha conosciuto vari contesti in cui collocarsi, nei poco più che 50 anni della sua esistenza. La chiesa di Santa Barbara fu il primo luogo di culto. Rispondeva alle necessità di una popolazione piccola di numero e per lo più animata da minatori. Poi è stata costruita l’attuale chiesa, con l’infaticabile opera dell’attuale priore del Duomo, mons. Angelo Barigelli. Il progetto iniziale fu ampliato già all’atto della costruzione, ma rispetto all’attuale numero di abitanti la chiesa è inadeguata. Costruire una nuova chiesa è guardare al futuro e, come afferma l’arcivescovo Fontana, ‘pensare ai nostri ragazzi, alle famiglie giovani che arrivano, alla popolazione intera di un paese. Il primato va certamente alla preghiera: ci vuole uno spazio adeguato, cioè capace di contenere tutti, destinato alla liturgia e pieno di silenzio e di raccoglimento, perché ogni cristiano possa incontrarvi il Signore, nel dialogo paziente ed essenziale che è la preghiera. La Chiesa – continua l’Arcivescovo – ci insegna che la fede va motivata. La gente del nostro tempo può essere raggiunta dai contenuti cristiani se avremo la capacità di ricorrere a tutti i linguaggi che rendano comprensibile la persona di Gesù e l’esperienza di Chiesa. Altro linguaggio è adatto per i bambini da iniziare alla fede. Diverso è necessariamente per i giovani, e altro ancora per il sempre maggior numero di adulti che chiedono di farsi cristiani. Gli anziani, i malati, le persone provate hanno bisogno di attenzione. La casa del prete è casa della comunità; è luogo d’accoglienza di tutti, specialmente dei più bisognosi. Il linguaggio della carità rende credibile la proposta cristiana anche agli uomini e alle donne del nostro tempo. La parrocchia deve essere tutto questo e anche quant’altro è necessario per rendere utile servizio a tutti. Guardare al futuro (anche la parrocchia di San Francesco al Bastardo ha diritto al futuro) significa privilegiare la santità, animare la carità, assicurare la preghiera, far sì che la parrocchia torni ad essere la ‘fontana del villaggio’, dove chiunque ha sete possa attingere acqua; il crocevia dove la comunità cristiana si incontra nei giorni lieti e tristi della propria storia’. ‘Ringrazio l’Amministrazione comunale di Giano dell’Umbria – conclude mons. Fontana – che ha compreso le motivazioni della Chiesa ed è addivenuta ad una permuta tra beni ecclesiastici e beni comunali, in modo che sia possibile la costruzione di un complesso parrocchiale vicino alle scuole, nel luogo dove il Piano regolatore prevede lo sviluppo del paese di Bastardo, in quel sito che è stato identificato, oltre che dai parroci, dagli organi partecipativi della parrocchia. La nuova realtà verrà edificata attingendo ai fondi dell’8 per mille. L’attuale chiesa, dove la maggioranza degli abitanti è stata battezzata, comunicata, cresimata, unita in matrimonio, dove sono stati deposti i morti di ogni famiglia, per rispetto alla gente, rimarrà chiesa, luogo di preghiera e di culto nell’attuale centro storico. Il nuovo sarà la sede della parrocchia e il luogo di incontro aperto a tutti’.