La crisi economica che imperversa in tutto il Paese si fa sentire forte anche in Umbria, non è una novità. La novità del 2008 è una notevole riduzione dell’afflusso di turisti nella nostra regione, la quale, nonostante registri in media 3,5 giorni di permanenza in hotel e strutture extra ‘ alberghiere (campeggi, agriturismi, bed and breakfast, case religiose di ospitalità, ostelli), contro i 3,3 della media nazionale, presenta solo il 34,2% delle camere occupate, contro il 41,8% nazionale. Ma quali sono nello specifico i dati che riguardano il turismo in Umbria? Dai dati del Servizio turistico della Regione si evince che il rapporto del movimento turistico tra i primi nove mesi del 2008 e i corrispondenti del 2007 è in negativo. 5.027.947 le presenze in Umbria nei suddetti mesi del 2008, con una diminuzione dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Gli arrivi, 1.669.027 nel 2008, sono scesi di 1,3 punti percentuali dal 2007. Da notare che gli stranieri vengono sempre meno a visitare l’Umbria, con una riduzione del 5,4% dal 2007 al 2008. Riguardo la tipologia dell’alloggio, sono le strutture alberghiere a soffrire la minore domanda turistica. Infatti al -3% di presenze negli hotel si oppone un -0,5% nelle strutture extra-alberghiere. Le differenze nel movimento turistico da zona a zona sono, tuttavia, rilevanti: Perugia rimane in crescita, così come il comprensorio amerino; in calo il Trasimeno, lo Spoletino, l’Orvietano ma, principalmente, l’area assisana. Turismo religioso in crisi? Eppure, nonostante ‘i dati sul turismo di Assisi non siano confortanti, non sono neanche il 12,1% di arrivi in meno tra gli stranieri’ dichiarato da altre testate e dalla stessa Regione, asserisce Leonardo Paoletti, assessore al turismo del Comune di san Francesco, il quale rivela che, secondo i suoi dati, il calo è dell’11,61%. ‘Assisi sta cercando di sostenere questa difficoltà. Per rivitalizzare il turismo e distribuire più uniformemente l’afflusso in tutti i periodi dell’anno, sarà importante la mostra di Giotto che verrà aperta ad aprile, ed il Convention bureau’ per il turismo congressuale, conclude l’assessore. Dati più confortanti per la basilica di Santa Rita a Cascia, altra importante mèta di pellegrinaggio. Secondo il rettore, padre Mario De Santis, il trend si mantiene positivo. Da qualche anno a questa parte ‘arriva circa un milione e mezzo di turisti, tra italiani e stranieri, ogni anno’. Inoltre, ‘fino a circa dieci anni fa la gente veniva in particolare da maggio a ottobre, fermandosi un solo giorno; da qualche anno invece abbiamo notato l’aumentare di pellegrini anche durante periodi nei quali prima non veniva nessuno’. Infine, padre Mario afferma che ‘altro aspetto non meno importante è che sta crescendo il numero di persone che arrivano a Cascia per la prima volta’.
TURISMO. Un calo preoccupante, ma non dappertutto
AUTORE:
Margherita Idolatri