Le giovani speranze dell’Ue

Si è tenuto dal 29 dicembre al 2 gennaio a Bruxelles il 31'meeting europeo organizzato dalla Comunità di Taizé

Bruxelles ha accolto 40 mila giovani da tutto il mondo per il 31’incontro europeo della Comunità di Taizé. All’organizzazione di questa nuova tappa del ‘pellegrinaggio sulla terra’ – come amava chiamarlo frère Roger – hanno collaborato le Chiese cattoliche, protestanti e ortodosse del Belgio; per trovare alloggio alle migliaia di giovani sono state mobilitate le famiglie del posto. Come sempre, il programma alternava momenti di riflessione comunitaria a momenti di preghiera e meditazione. Dato poi che la sede era Bruxelles, erano inevitabili incontri legati all’Ue: uno su ‘L’Europa, comunità di valori, comunità accogliente’ con il vice presidente della Commissione europea, Jacques Barrot; il secondo sul tema ‘L’Unione europea e le giovani generazioni’ con Jan Figel, commissario europeo, e il vescovo Adrianus van Luyn, presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece). ‘Dio ha bisogno della vostra fede, della vostra creatività, del vostro spirito d’iniziativa’ ha scritto Benedetto XVI ai giovani partecipanti al meeting di Taizé. Ed aggiungeva: ‘Il Papa si sente vicinissimo a voi nel vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra, proposto parecchi anni fa dal caro frère Roger. Confida in voi per scoprire come comunicare una speranza intorno a voi, attraverso l’impegno della vostra vita. Per rispondere alla sua chiamata’, Dio ‘vi dona la presenza del suo Spirito. È lui che rinnoverà le vostre forze quando arriverà la fatica o la stanchezza. Sostenuti dallo Spirito santo, non abbiate paura rendere conto della speranza che mette in voi. Non abbiate paura di lasciare che i vostri cuori si allarghino’. Sono invece incentrati sulla crisi economica e finanziaria i messaggi inviati dai leader religiosi. Ishmael Noko, segretario generale della Federazione luterana mondiale, chiede ai giovani di schierarsi dalla parte di ‘un progresso tecnologico ed economico che vada di pari passo con una maggiore umanità’, con un appello alle Chiese affinché si uniscano per promuovere ‘forme di governo capaci di migliori risposte alle esigenze di giustizia, e dunque degne di fiducia’. Anche l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Rowan Williams, ha incentrato il suo messaggio sulla sfida lanciata anche ai giovani dalla crisi finanziaria. ‘O proviamo a costruire difese ancora più alte e negare la nostra vulnerabilità – scrive – o iniziamo a scoprire ciò che potrebbe significare essere veramente poveri di spirito’.’Voi vi riunite – scrive da parta sua il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon – in un momento cruciale per la comunità umana. Le vostre voci saranno decisive per spingere i dirigenti del mondo intero ad agire con urgenza, avendo, in primo luogo, la preoccupazione del bene comune’. E il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso: ‘Vi incoraggio ad esercitare una cittadinanza attiva, affinché il ruolo preponderante dell’Europa possa esercitarsi a profitto del mondo intero’.