Assemblea ecclesiale della Chiesa perugino-pievese dal 26 al 27 maggio, dal titolo ‘Profezia di una presenza’

Profezia di una presenza: è il titolo dell’assemblea ecclesiale della Chiesa perugino-pievese in programma dal 26 al 27 maggio, presso l’Istituto Don Guanella di Perugia.

“Forte è il desiderio di ritornare a vivere in comunione, come comunità cristiana, dopo la pandemia ma non solo, la nostra fede, il nostro impegno di sacerdoti, di consacrati e consacrate, di laici e laiche ad annunciare e a testimoniare nel quotidiano il Vangelo del Risorto per essere nella Chiesa e nella società Profezia di una presenza“. A sottolinearlo è il vicario generale, don Simone Sorbaioli, nel presentare il primo significativo e molto partecipato evento di comunione-discernimento con il suo nuovo Pastore, monsignor Ivan Maffeis.

Folta partecipazione, anche di giovani

 Il desiderio di rincontrarsi, come ha evidenziato il vicario generale, è testimoniato anche dall’elevato numero di partecipanti alla due-giorni assembleare, al punto che sono state chiuse in anticipo le iscrizioni, ben duecentosessanta di cui centosettantadue di laici e laiche (il settanta per cento) e cinquanta con un’età al di sotto dei 40 anni.

“Dato anch’esso rilevante -commenta don Simone Sorbaioli- perché l’auspicio dell’arcivescovo Ivan, quello di avere una presenza significativa di giovani, è stato fatto proprio da diversi di loro. Del resto non poteva essere altrimenti, dato il loro impegno anche come catechisti ed animatori nelle parrocchie e negli oratori”.

Nel solco del Cammino sinodale

“Non era così scontata l’elevata partecipazione -riflette il vicario generale- di adulti e di giovani ad un evento ecclesiale, perché da anni non si teneva un’assemblea diocesana (l’ultima risale al 2017) e prima ancora gli incontri assembleari erano stati assorbiti dal Sinodo diocesano (2006-2008). Il Cammino sinodale indetto da Papa Francesco, nel 2021, ci ha stimolato e invogliato a fare comunione e i laici distanti si sono lasciati coinvolgere.

Addirittura, nella nostra comunità diocesana, hanno partecipato alla prima fase del Cammino sinodale, quella dell’ascolto, anche alcuni consigli comunali, realtà laiche pubbliche e private, fino a coinvolgere alcuni quartieri e condomini.

La nostra Assemblea non può non inserirsi anche nel solco del Cammino del Sinodo, cogliendo le sue provocazioni inerenti la fede e come si concretizza nelle unità pastorali e comunità parrocchiali incidendo nella crescita dell’intero tessuto sociale.

Per fare questo occorre una nuova evangelizzazione che, auspichiamo, venga indicata dalla stessa assise del 26-27 maggio”. 

Punto di partenza, non di arrivo

“Quest’Assemblea -precisa ancora don Simone Sorbaioli-  non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché all’inizio del nuovo Anno pastorale, in autunno, si terrà una sua seconda fase per dare una lettura profetica alla nostra Chiesa, quella Profezia di una presenza  indicata fin dal titolo dell’assemblea ecclesiale.

Soprattutto essere messi nella condizione, come Chiesa e come popolo di Dio, di interpretare in che modo la vita cristiana si concretizza nella nostra comunità ed essere pronti -conclude il vicario generale- ad affrontare e rimuovere le pesantezze che rischiano di essere zavorre al nostro cammino-missione di evangelizzazione che troverà il suo momento rigenerativo in quest’evento ecclesiale”. 

Condividere le esperienze buone, sane e sante

 Anche il vicario episcopale per la Pastorale, don Simone Pascarosa, coordinatore dell’equipe organizzatrice dell’Assemblea diocesana, nel vivere i partecipati incontri di preparazione in ciascuna delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi, ha colto il desiderio dei laici di potersi esprimere sulla nostra Chiesa di cui piacevolmente accolgono la chiamata a condividerne le esperienze buone, sane e sante.

“Hanno molto desiderio -sottolinea- di partecipare ai lavori assembleari dai quali emergeranno le priorità della nostra Chiesa per i prossimi cinque anni, visto la risposta arrivata dalle iscrizioni andate oltre le più rosee aspettative.

Sacerdoti e laici si confronteranno e faranno discernimento insieme sulle esperienze di Chiesa che lo Spirito ha già suscitato nella nostra comunità diocesana per metterci in ascolto e sceglierle come priorità.

Il fulcro dell’Assemblea –precisa- non sarà l’ascolto delle relazioni, ma dalla provocazione delle stesse il lavoro dei ventisei gruppi assembleari dal cui frutto scaturirà anche una lettera delle trentadue Unità pastorali dell’Archidiocesi al nostro Pastore Ivan. E non è un caso che quest’Assemblea si tenga alla vigilia della Festa di Pentecoste, tant’è vero che culminerà nella celebrazione della Veglia diocesana, in cattedrale, sabato 27 maggio, alle ore 21, presieduta dall’arcivescovo Maffeis insieme al suo presbiterio e al popolo di Dio, un’invocazione corale dello Spirito sulla nostra comunità cristiana”.

L’Istituto Don Guanella

“Anche il luogo scelto -commenta il vicario per la Pastorale- per lo svolgimento di questa due-giorni di discernimento per la Chiesa del futuro non è affatto casuale; un luogo, l’Istituto Don Guanella, pregno di misericordia e segno di accoglienza e cura di tanti fratelli fragili nei cui volti più di altri si incarna il volto di Cristo.

Un invito per la nostra Chiesa a proseguire il suo cammino avendo sempre come riferimento gli ultimi e gli scarti della società”.

Gli osservatori

 Don Simone conclude senza trascurare una presenza significativa di ospiti, che definisce osservatori benvenuti. Si tratta della partecipazione ai lavori assembleari di una delegazione delle Diocesi di Città di Castello e di Gubbio, guidata dal loro vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini, con l’intento di fare proficua esperienza per il discernimento e il cammino da avviare nelle loro rispettive comunità diocesane.

Programma, relatori e partecipanti all’assemblea ecclesiale diocesana

Tra questi ultimi ci sono anche i componenti dei Consigli Pastorale e Presbiterale diocesani, della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali e due delegati per ciascuna delle trentadue Unità pastorali. Si ritroveranno all’Istituto Don Guanella, venerdì 26 maggio, alle 15, per la preghiera iniziale e la lectio divina di don Alessio Fifi, parroco perugino e docente di teologia presso l’ITA e l’ISSRA di Assisi. Seguiranno, alle 15.30, l’introduzione dell’arcivescovo Ivan Maffeis e, alle 15.45, la relazione di apertura del discernimento a cura di Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica, pedagogista e studiosa di temi legati alla condizione dei laici cristiani nella società e nella Chiesa. Alle 16.30 ascolteranno alcune esperienze-testimonianze catecumenali e, alle 17, saranno impegnati nei gruppi di lavoro operativi fino alle 18, quando il vicario generale don Simone Sorbaioli traccerà le conclusioni della prima giornata.

Sabato 27 maggio, alle 9, si ritroveranno per la preghiera delle Lodi e la lectio divina di don Alessio Fifi. Alle 9.30 ascolteranno la relazione di don Giovanni Zampa, teologo e biblista, vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Foligno e coordinatore della Segreteria pastorale regionale della Ceu, e dalle 10.30 alle 12 saranno impegnati nei gruppi di lavoro al cui termine condivideranno le sintesi di questi gruppi.

1 COMMENT

  1. Che questa iniziativa che, da quanto leggo, sarà partecipata da molti giovani sia la svolta per un rinnovato cammino comunitario. Oggi prevale l’individualismo perciò che si torni a dire, in ogni luogo e in tanti, l’espressione di don Milani “I care” abolendo quanto va per la maggiore “me ne frego”. Dispiaciuta per aver preso conoscenza di questo incontro in ritardo rispetto al termine per l’iscrizione ma certa che questi due giorni porteranno buoni frutti.
    Che nosto Signore illumini tutti i partecipanti.

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