“Festa del bambino” rinviata a ottobre. L’intervista a Quadraroli (Fism) su “La Voce”

Si terrà nel prossimo ottobre la “Festa del bambino” che era in programma sabato 13 maggio negli spazi all’aperto del Barton Park di Perugia. Il rinvio è motivato dalle previsioni meteo avverse.

L’annuncio è arrivato oggi in una comunicazione dei promotori dell’evento, le scuole dell’infanzia presenti nel comune di Perugia e aderenti alla Federazione scuole materne cattoliche (Fism).

La Festa voleva segnare la ripresa dell’attività dopo le restrizioni causate dalla pandemia, ha spiegato nell’intervista rilasciata a “La Voce” di questa settimana, Stefano Quadraroli, presidente della Fism Umbria (l’intervista completa si può leggere nell’edizione digitale del settimanale.

“Festa del bambino” per far incontrare genitori e maestre delle scuole Fism

L’evento, spiega Quadraroli nell’intervista, è stato pensato come “momento di festa e di visibilità che avesse due scopi”.

Da un lato voleva essere occasione di incontro per maestre e famiglie delle diverse scuole. La Fism, spiega Quadraroli, “è una federazione che associa gli enti gestori delle singole scuole che hanno una vita propria”. L’evento offrirà “ai genitori la possibilità di vedere che la loro scuola è inserita in una realtà associativa più grande e strutturata”.

Dall’altro lato voleva essere “un momento di ‘visibilità’ delle scuole nel territorio, anche nei confronti dell’Amministrazione comunale”.

Scuole dell’infanzia: nuove leggi, nuovi problemi

Nell’intervista Quadraroli racconta anche di come sia cambiata la situazione rispetto ad alcuni anni fa. La normativa statale, infatti, ha fatto degli enti locali l’interlocutore principale delle scuole “non solo per una programmazione economica ma anche per un discorso di sinergia e di sistema scolastico integrato”.

E se prima le scuole avevano rapporti direttamente con il Ministero e con l’Ufficio scolastico, e la difficoltà più importante era il sostegno economico, oggi, spiega il presidente di Fism Umbria, “ciò che pesa di più è la burocrazia”.  E porta l’esempio dell’obbligo di “inserire gli stessi dati in portali diversi, con caratteristiche diverse per ciascun ente” e una normativa che cambia in continuazione. “Ci vuole una persona dedicata, che significa una risorsa tolta ad altre necessità”.

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