Grandi novità dalla comunità parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cesi (alla periferia di Terni). Spira in fatti un vento nuovo, con Eolo che in questo caso non è il dio dei venti ritratto nella mitologia greca ma il nuovo giornalino promosso dalla parrocchia insieme alla Pro loco, cui saranno chiamati a collaborare anche tutte le altre associazioni e i gruppi. Si tratta di uno strumento di informazione che, a cadenza mensile, giungerà in tutte le case portando un pizzico di storia e cultura, e dove si potranno trovare gli appuntamenti che inviteranno a stare insieme.
Proprio lo spirito di unità è quello che ha mosso l’idea di questo notiziario comune, come spiega il parroco, don Davide Travagli. “In un paese così piccolo – afferma – in cui le persone sono sempre quelle, era inutile fare due fogli distinti. Il fatto che ci siano queste poche forze non rappresenta un limite bensì un’occasione per vivere un rapporto di qualità umana maggiore, spinti dal lavorare insieme. In un paese in cui di solito ci sono competizioni, Eolo dà la possibilità di un plus di unità”.
Il nome del giornale trae spunto dal fatto che sull’altura ternana sembra convergano i vari venti, da qui Eolo; che non è, però, l’unica novità. È stato inaugurato ufficialmente infatti, il 9 novembre, anche l’oratorio intitolato a Sant’Onofrio. “L’oratorio è il sogno con cui la nostra parrocchia vuole ridare speranza a chi sente nostalgia di quei valori evangelici per cui vale la pena di vivere”, è scritto sul volantino di presentazione. In questo progetto concreto ci sono tre fasi, che corrispondono a tre tipologie di spazio in cui tutti possono trovare collocazione, come afferma il parroco. C’è spazio per una prima fase di incontro (accoglienza), ovvero un luogo tutti i giorni “a porta aperta”, per accogliere, ascoltare, mettersi al fianco di ciascuno in una situazione informale. Per chi poi vuole fare qualcosa di più ci sono i laboratori che, attualmente, sono di musica, teatro, cinema e il doposcuola.
Infine, c’è la terza fase che si riconosce nel “cammino insieme dietro a Gesù”, ovvero l’esperienza della fede vissuta in gruppo e la catechesi. Qui, c’è distinzione per età, per ogni fascia c’è il proprio percorso da seguire, in maniera che risulti comprensibile: per bambini, ragazzi, giovani e adulti. “Si tratta di novità per Cesi – spiega don Davide – ma rappresentano anche i frutti di esperienze passate: a proporre ora sono i ragazzi, che avevano iniziato anni fa con il tentativo di mettere in scena lo spettacolo ‘Forza venite gente’ e altre iniziative”. Continua: “È importante puntare su tutto questo: mentre la società ci porta a concentrarci sull’io, i cristiani affermano ancora oggi la voglia e il coraggio di dire ‘noi’, di mettersi in discussione e formarsi. Fondamentale è anche il fatto che l’Oratorio rappresenta una famiglia di famiglie: non si può pensare di lavorare coi ragazzi se non ci sono i genitori a fare da ‘sponda’. Per avere un concreto aiuto nella formazione dei propri figli, i genitori, e non solo, sono chiamati a essere parte attiva del progetto di coeducazione, essendo presenti nella cosiddetta ‘camera dei potti’ (stanza delle attività dei figli)”.