‘Pranzo della Misericordia’ a Ponte Pattoli nella domenica dopo Pasqua

Da quasi un decennio, a Ponte Pattoli, si svolge il Pranzo della Misericordia, da alcuni anni nel giorno in cui la Chiesa, per volontà di San Giovanni Paolo II, celebra la Divina Misericordia, la domenica dopo Pasqua. È una festa speciale per chi è provato nella vita, un momento di aggregazione grazie alla generosità e gratuità di tanta gente di buona volontà.

Al pranzo, organizzato dal Gruppo di preghiera ed opere della Divina Misericordia in collaborazione con la Caritas di zona, tenuto nel salone R. Trevisani vicino alla chiesa parrocchiale, partecipano ogni anno anche diversi rappresentanti delle istituzioni civili e religiose di Perugia. Se nel 2022 era presente il sindaco di Perugia Andrea Romizi, quest’anno è stato ospitato il cardinale Gualtiero Bassetti insieme al direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, al parroco di Ponte Pattoli don Giovanni Marconi e all’assessore comunale ai Servizi Sociali Edy Cicchi. Presente anche Lia Trancanelli, moglie del venerabile servo di Dio Vittorio, e il professor Fausto Santeusanio con alcuni ospiti dell’associazione Alle Querce di Mamre. Ospiti d’onore, oltre ad anziani e persone che vivono in povertà e solitudine, sono state anche alcune famiglie messe a dura prova dal recente terremoto, che ha colpito i paesi di Pierantonio e Sant’Orfeto. Insieme alla tradizionale lotteria con ricchi premi, sono stati distribuiti numerosi pacchi viveri e tantissimi giochi per i bambini regalando un sorriso ad ognuno di loro.

Una manifestazione, frutto del lavoro di tante persone che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo e il proprio talento che Dio, nella sua grande misericordia, dona. In particolare, quanti si sono adoperati in cucina, in sala a preparare i tavoli, a fare la spesa, ad occuparsi degli inviti e a raccogliere i fondi necessari per adottare a pranzo un fratello, come recita lo slogan del Pranzo della Misericordia.  C’è da augurarsi, che nascano altre simili iniziative a livello territoriale, per quanti si trovano in gravi difficoltà.

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