Marcia per la pace straordinaria. Una notte di fiaccole

L’occasione è stata quella del tragico anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, ma durante la Marcia straordinaria per la pace, nella notte tra il 23 e 24 febbraio, sono stati ricordati anche tutti gli altri conflitti in atto e tutte le vittime. Ucraina, Siria, Yemen, Libia, Palestina, Myanmar, Afghanistan, Iraq, sono solo alcuni dei Paesi dove la violenza è all’ordine del giorno. Per questi motivi, per la seconda volta in un anno, è stata organizzata una Marcia straordinaria. Un cammino che a differenza degli altri si è svolto nel buio e nel freddo della notte, con i partecipanti che hanno portato ciascuno il volto di una delle vittime e una fiaccola.

La preparazione alla Marcia

Come consuetudine della PerugiAssisi, la manifestazione non si esaurisce con la Marcia ma è composta e anticipata da tutta una serie di altri eventi di preparazione, in modo tale che la sensibilizzazione possa essere più efficace e duratura.

Il corso di formazione “L’informazione al tempo della guerra”

Questa volta la Marcia è stata anticipata dal corso di formazione organizzato dall’associazione Articolo 21 dal titolo “L’informazione al tempo della guerra”. Il corso si è svolto il 23 febbraio ad Assisi, presso la Sala della Conciliazione, ed ha visto la partecipazione di giornalisti, relatori e testimonianze quali padre Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica, Marco Moroni, Custode Sacro Convento Assisi, Mino Lorusso, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria. Gli interventi sono stati organizzati attorno a due principali tematiche: “Cronache di guerra e parole scelte con cura” e “I conflitti rimossi, quando le parole diventano pietre. I messaggi di Papa Francesco e la Carta di Assisi”.

“Marciare di notte e d’inverno vuol dire mettere in gioco il proprio corpo e la propria salute per fare 24 chilometri – ha detto Flavio Lotti, coordinatore della PerugiAssisi all’inizio del corso, introducendo la Marcia notturna -. In questo periodo i Comuni hanno spento l’illuminazione notturna perchè la guerra ha aumentato i costi dell’energia, quindi marceremo letteralmente nel buio. E che cos’è il buio? E’ il tempo che stiamo”.

“Il Papa si è lamentato del silenzio dei media internazionali sui conflitti in Africa. Mi ha sempre colpito come Papa Francesco abbia una visione globale, ad esempio quando parla di ‘Terza guerra mondiale a pezzi’. Nessuno di questi pezzi va dimenticato” ha detto padre Antonio Spadaro.

“Per fare informazione dobbiamo ‘non pensare di essere il centro del mondo’. Come giornalista Rai ritengo che per fare servizio pubblico abbiamo il dovere di raccontare la guerra, ma non solo quella in Ucraina. Abbiamo il dovere di raccontare il mondo all’Italia” ha detto Roberto Natale, giornalista e sindacalista.

Incontro di riflessione “Nella notte della guerra ‘In piedi costruttori di pace!’”

La Marcia straordinaria per la pace del 23 e 24 febbraio è iniziata con un incontro di riflessione sulle guerre tenutosi a Palazzo dei Priori a Perugia, cui hanno preso parte tra gli altri: don Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; Mario Giro, della Comunità di Sant’Egidio; padre Riccardo Giacon, direttore della rivista San Francesco Patrono d’Italia; Francesco Cavalli, direttore del gruppo Icaro. “Io vi offro una fotografia – ha detto mons. Ivan Maffeis – che penso possa raccontare e racchiudere il dramma e la speranza di questo momento. E’ la fotografia di un cordone ombelicale cui sono legati il volto e la vicenda di una neonata nata in una cittadina siriana durante il terremoto. Quel terremoto le ha portato via entrambi i genitori ed è stata estratta viva dalle macerie grazie a quel cordone ombelicale che la legava ad una giovane mamma che anche da morta non ha smesso di lottare per la propria figlia. Allora ci chiediamo: siamo disposti, al pari di questa giovane donna, a sentirci coinvolti in maniera vitale in quanto accade fino a dare il nostro contributo per alimentare il battito di pace che pulsa in tutti i popoli?”

La Marcia

A seguire, intorno alla mezzanotte, la partenza del corteo, composto da oltre 700 iscritti, al grido di don Tonino Bello “In piedi costruttori di pace!” La Marcia verso Assisi è poi proseguita per lo più nel silenzio, in un clima quasi di preghiera, di supplica perché il miracolo avvenga e le guerre possano cessare. “Abbiamo bisogno di accendere una luce nella notte della guerra terribile che stiamo vivendo – ha detto Flavio Lotti – e abbiamo bisogno anche che ciascuno di noi diventi un po’ luce in modo tale che altri possano svegliarsi, vedere il pericolo, e impegnarsi a costruire la pace”. L’arrivo ad Assisi, presso la basilica di San Francesco, è avvenuto all’alba, intorno alle ore sei di questa mattina, con molti dei partecipanti che si sono recati sulla tomba del Poverello per rinnovare e rafforzare la preghiera di pace.