‘Dacci oggi il nostro pane’

DIOCESI. Veglia di preghiera in solidarietà con i dipendenti della Merloni, dopo l'avvio del commissariamento

La Chiesa diocesana ha voluto dimostrare la solidarietà ai lavoratori della Merloni spa con una veglia di preghieraL’azienda Merloni spa è stata in Italia una delle aziende leader nella produzione di elettrodomestici. Gli stabilimenti Merloni di Gaifana, Fabriano e Gualtieri conoscono da tempo una situazione d’incertezza legata al loro futuro, situazione che crea serissimi e giustificati allarmi tra i lavoratori per le disastrose ricadute economiche e sociali che subirebbero i territori interessati dalla soppressione di centinaia di posti di lavoro nei tre stabilimenti che occupano quasi 5mila persone, alle quali vanno aggiunte oltre 2mila unità occupate nell’indotto. Il Consiglio di amministrazione dell’azienda, riunitosi lo scorso 9 ottobre, ha definitivamente sancito l’avvio della procedura di commissariamento della stessa e l’eventuale ricorso ai benefici previsti dalla legge Marzano, la cosiddetta ‘salva imprese’. Per poter beneficiare di tale legge occorre avere due requisiti: più di mille dipendenti ed avere poi una insolvenza non inferiore al milione di euro; e su questo punto, paradossalmente, l’azienda arriva solo a 500 milioni. Anche la Chiesa diocesana ha voluto dimostrare la propria solidarietà e far sentire la propria presenza in questo momento così difficile per i lavoratori. L’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino ha proposto una singolare quanto importante iniziativa svoltasi sabato scorso nella chiesa di Santa Maria Madre di Dio a San Rocco di Gualto Tadino. Nel volantino si citava ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’ e la presa di posizione di Papa Benedetto XVI che all’Onu nell’aprile scorso chiedeva pace e prosperità con l’aiuto di Dio. La risposta della popolazione è stata eccellente, una chiesa gremita e raccolta in un silenzio assordante. Tutti insieme, uniti per chiedere e per trovare conforto in Dio. ‘Non avrei mai pensato – ha affermato il Vescovo nell’omelia – che l’anno della Missione sarebbe iniziato così. L’annuncio di Dio portato nelle case come segno di solidarietà e di salvezza, oltre che spirituale anche materiale. L’unione e la presa di coscienza dell’unità con Iddio passa attraverso la vicinanza e la solidarietà umana… La preghiera eucaristica è Gesù stesso che prega con noi, in mezzo a noi. Ascoltando la Sua parola e nutrendoci del Suo corpo troveremo le risposte ad ogni problema.’ Simbolicamente alcuni lavoratori hanno offerto all’altare, oltre al pane e al vino, una busta paga e un contratto a tempo determinato, simboli della precarietà e dell’inquietudine umana.

AUTORE: Marta Ginettelli