Uffici pubblici più snelli. Forse

La Regione 'agevolerà' il pensionamneto dei propri dipendenti

La parola ‘rottamazione’ si trasferisce dalle auto ai dipendenti della Regione dell’Umbria. Il Consiglio regionale ha infatti approvato un provvedimento che punta a razionalizzare le spese per il personale (non dirigente) e consente la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. In sostanza, il dipendente che ha almeno 25 anni di contributi, un contratto a tempo indeterminato, un’età inferiore a 63 anni, 5 anni di permanenza nei ruoli della Regione Umbria, può chiedere il collocamento a riposo ottenendo un bonus che potrà arrivare fino a 24 mensilità, calcolato sulla base dello stipendio e del numero di mensilità mancanti per il raggiungimento del diritto a pensione. In questo modo la Giunta regionale dell’Umbria intende favorire, entro il 2008, l’uscita volontaria dal lavoro di questa tipologia di dipendenti, cancellando contemporaneamente il posto dalla dotazione organica. Così l’Amministrazione regionale risparmierà sul personale, riducendo l’incremento dei costi collegati ai rinnovi contrattuali, ma anche immaginando una sempre più incisiva diminuzione dei finanziamenti per il personale. Sarà agevolato il personale che si trova in particolari condizioni di disagio: i dipendenti che usufruiscono della legge 104 o che hanno un’invalidità riconosciuta uguale o superiore al 70 per cento. Non tutti potranno aderire: il numero dei dipendenti verrà definito dalla Giunta in base alle risorse disponibili ed in relazione alla rispondenza ai criteri sopramenzionati. Coloro che beneficeranno degli incentivi non potranno essere riassunti né attivare con la Regione o con enti o società regionali rapporti di lavoro autonomo o subordinato nei 5 anni successivi alla risoluzione del rapporto. Il centrodestra ha contestato il provvedimento, con Fiammetta Modena (Pdl), criticando il fatto di non aver fatto riferimento al riordino del pubblico impiego definito dal Governo. ‘Si tratta ‘ ha detto la Modena ‘ di un episodio isolato, scollegato da concreti interventi di razionalizzazione e privo di effetti reali. Il disegno di legge della Giunta regionale dimostra la volontà di ‘rottamare’ il personale senza un chiaro disegno di riorganizzazione e rende arbitraria l’applicazione e la determinazione dell’incentivo’. L’assessore Vincenzo Riommi ha sottolineato, invece, che ‘questa legge vuole contribuire al rinnovamento delle strutture regionali attraverso il pensionamento anticipato dei dipendenti che hanno criticità di carattere familiare, al rinnovamento dell’organico e al risparmio di fondi destinati alle spese per il personale. Le varie Amministrazioni potranno così concertare con i sindacati le modalità per agevolare (limitatamente al triennio 2009-2011) i pensionamenti di coloro che si trovano in questa condizione, sempre nell’ottica di contenere la spesa e promuovere il rinnovamento del personale anche in relazione alla stabilizzazione dei dipendenti precari’. È forse questo il punto: ‘rottamazione’ degli anziani per far posto ai precari di lungo corso.

AUTORE: Emilio Querini