Lo stile di Francesco come punto di riferimento per l’Italia e il mondo intero: è stato questo l’invito del card. Angelo Scola, patriarca di Venezia, rivolto ai tremila pellegrini veneti giunti in Assisi per rendere omaggio al patrono d’Italia, considerato ‘padre e maestro’. Il card. Scola ha ricordato, nella sua omelia, che ‘tutti i fondamentali che hanno per secoli regolato l’umana convivenza sono oggi messi in questione. È un fatto. Penso alle decisive nozioni di vero, di buono e di bello, al senso della vita e della morte, a quello di matrimonio, di famiglia, di identità religiosa e culturale di una nazione, al rapporto con l’ambiente, alla costruzione di un solido e durevole equilibrio tra pace, sviluppo e giustizia’. È stato il Veneto ad offrire l’olio per riaccendere la lampada votiva dei Comuni d’Italia (l’anno prossimo sarà la Basilicata), con un omaggio caratterizzato anche dalla consegna di doni frutto dello storico artigianato del territorio regionale. Il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, ha messo in evidenza il legame tra Venezia e Francesco: ‘La grandiosità del progetto francescano rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi compagni – ha detto -. Ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia che, nel farsi città, seppe essere città francescana. Già nel corso della vita terrena di Francesco la Laguna veneziana, più precisamente una piccolissima isola della Laguna, dette ospitalità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente. E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che, assieme a due grandi e straordinarie chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana. Di qui il senso profondo della vicinanza spirituale, storica, artistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto’. Nel messaggio agli italiani il ministro Maurizio Sacconi, a nome del Governo, ha sottolineato che l’attuale crisi finanziaria può portare a riscoprire i valori fondati sulla persona. ‘L’Italia, come molti altri Paesi d’Europa e del mondo – ha detto Sacconi – sta attraversando una stagione storica di cui non siamo stati in grado di prevedere le crescenti difficoltà. La crisi finanziaria di questi giorni, che sta sconvolgendo consolidati equilibri, rappresenta il punto finale di queste dinamiche, e non può non divenire l’occasione per un forte richiamo ad una gerarchia di valori fondati sulla persona, sulla fratellanza, sulla carità’. Il custode del Sacro Convento, padre Vincenzo Coli, ha rivolto l’augurio che ciascuno possa affrontare le sfide che ‘sono presenti nel nostro Paese, con la determinazione propria delle genti venete, ma anche con lo spirito di Francesco’. Mentre il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino ha posto l’accento sul fatto che ‘Francesco è davvero il fratello universale. Sa gettare ponti di comunione e abbattere muri di separazione. C’è più che mai bisogno della sua testimonianza all’inizio di questo millennio’.
Francesco, fratello universale
Interventi delle autorità religiose e politiche alle celebrazioni per il Poverello ad Assisi
AUTORE:
Romano Carloni