Torna a galla, nei commenti giornalistici, l’idea di affidare al Papa la mediazione per la fine della guerra in Ucraina. Ma disgraziatamente il Papa non può farci nulla: dato e non concesso che sia accettato come mediatore, non ne verrebbe comunque a capo, avendo davanti un osso duro come Putin. Un capo di Governo può fare pressioni su un altro, offrendo contropartite o minacciando ritorsioni; il Papa non è in grado di farlo. Ma c’è di più: già in partenza, Putin non lo accetterebbe come mediatore.
Il problema non sta solo sul piano politico, ma anche e soprattutto su quello religioso. Riemerge l’antica frattura fra la Chiesa di Oriente (ortodossa) e quella di Occidente (cattolica). Si sta ricomponendo – ancora non del tutto – dagli anni di Giovanni XXIII in poi, grazie anche al rinnovamento conciliare della Chiesa cattolica e al movimento ecumenico. Ma mentre i rapporti fra il Papa di Roma e il Patriarca di Costantinopoli sono ormai fraterni, l’altro leader del mondo ortodosso, il Patriarca di Mosca, mantiene intatta la sua freddezza verso il Papa.
Questo atteggiamento è solo un riflesso della rivalità, interna all’Ortodossia, fra Costantinopoli (che si faceva chiamare “la nuova Roma”) e Mosca (che si fa chiamare “la terza Roma”). Mosca contende a Costantinopoli il primato, forte del numero dei suoi fedeli e del peso politico della Russia. Nel giugno 2016 era previsto un Concilio pan-ortodosso, convocato, dopo anni di preparazione e di accordi, da Bartolomeo di Costantinopoli; all’ultimo giorno, Kirill di Mosca, ritirandosi con un pretesto, lo fece fallire.
E come Putin vuole sottomettere politicamente l’Ucraina, così Kirill vuole riconquistare la sua autorità canonica sulla Chiesa ortodossa ucraina; i due si spalleggiano reciprocamente. Pochi giorni fa il braccio destro di Putin ha bollato come “poco cristiane” alcune parole dette da Francesco sulle stragi commesse in Ucraina dagli armati russi; un chiaro segnale che Mosca non riconosce a Francesco nessuna considerazione – non si dice autorità – neppure come capo religioso della sua Chiesa. A questo punto il Papa ha tante probabilità di essere accettato dai russi come mediatore quante ne avrebbe Biden.