Francesco, ieri e oggi

Non lo spaventano affatto gli acciacchi e i quasi 86 anni di età. Arriva davanti a seimila ragazzi in festa, con il passo incerto al quale ci ha abituato da qualche tempo, aggrappato al bastone prima e in sedia a rotelle poi. Ma non è stanco di snocciolare ancora una volta la grammatica della pace, per renderne sempre più solide le radici, specie tra i più giovani.

Papa Francesco va dritto per la sua strada – molto distante dai tatticismi che scatenano conflitti per blocchi contrapposti – e invita gli studenti a essere “poeti di pace”. Ai ragazzi e alle ragazze arrivati fino in Vaticano per cantare e gridare la pace, indica un ventaglio di modelli ai quali ispirarsi nelle scelte grandi e piccole di ogni giorno. Ci sono san Francesco di Assisi, il poeta argentino Jorge Luis Borges, Martin Luther King, con il suo sogno di giustizia, libertà e uguaglianza, e il ‘papa buono’ san Giovanni XXIII con la profezia dell’enciclica Pacem in Terris contrapposta alle paure della guerra fredda e allo spettro del conflitto nucleare.

Ragazzi delle scuole tengono delle manine gialle tra le dita con delle scritte
(Foto di Roberto Brancolini)

“Perché ci sia la pace, come dice bene il vostro motto – ha esortato Papa Francesco – , bisogna ‘prendersi cura’. Spesso parliamo di pace quando ci sentiamo direttamente minacciati, come nel caso di un possibile attacco nucleare o di una guerra combattuta alle nostre porte. Così come ci interessiamo ai diritti dei migranti quando abbiamo qualche parente o amico emigrato. In realtà, la pace ci riguarda sempre, sempre! Come sempre ci riguarda l’altro, il fratello e la sorella, e di lui e di lei dobbiamo prenderci cura”.

Ancora una volta, nelle parole del Santo Padre, la città di Assisi diventa segno e messaggio universale “grazie alla figura carismatica di quel giovane assisano spensierato e ribelle di nome Francesco, il quale lasciò la sua famiglia e le ricchezze per seguire il Signore e sposare madonna Povertà”.  All’inizio di una nuova serie di centenari francescani dal 2023 al 2026, “quel giovane sognatore – ha ribadito il Papa – “ancora oggi è fonte di ispirazione per ciò che riguarda la pace, la fratellanza, l’amore per i poveri, l’ecologia, l’economia”. Ancora oggi, dopo otto secoli.