Dati raccolti in questo recente periodo forniscono una fotografia socio-culturale del territorio. È stato infatti compiuto uno studio socio-culturale in preparazione al convegno ‘Una comune responsabilità per il futuro della città’, condotto su un campione di 1.000 intervistati rappresentativi per sesso ed età, professioni e istruzione, redatto dall’Eurisko per verificare l’opinione dei residenti del Comune sia sugli aspetti relativi alla propria città che i luoghi ai quali ci si sente più legati. E ancora, valutazione attuale ed aspettative verso la situazione economica, la sicurezza, l’immigrazione, i sevizi sanitari, la cultura, la qualità dell’ambiente, capacità delle aziende di creare prodotti innovativi, opinioni sul proprio futuro professionale e sul futuro della città di Terni. Ed infine i comportamenti religiosi, come la partecipazione alla messa e la lettura della Bibbia. Ne è emersa una città sicura – secondo il 58% degli interpellati -, senza particolari criticità legate all’immigrazione, ma preoccupata per l’economia. Anche la qualità dell’ambiente ottiene un giudizio decisamente negativo (51%). Non entusiasmante, ma più positivo che negativo, il giudizio sulle attività culturali. I cittadini ripongono il più alto il livello di fiducia nel parroco, nei primari dell’ospedale, nei professori nelle scuole, nel vescovo; meno ci si fida invece delle istituzioni politiche ed economiche (partiti, sindaco, sindacati, industriali). Dall’indagine emerge che il 28% degli abitanti di Terni ha letto almeno un brano della Bibbia negli ultimi 12 mesi, nella media rispetto alla popolazione italiana in genere. Hanno consultato le Sacre Scritture in misura maggiore le donne (32,1%), le fasce di età centrali (i 35-44enni, nel 36,1% dei casi), ed i laureati (34,2%). L’opinione maggiormente condivisa è che la Bibbia sia parola ispirata da Dio, ma che non debba tutta essere interpretata alla lettera (in accordo con questa affermazione più le donne ed i giovani da 18 a 34 anni – rispettivamente il 50,6% ed il 59,5% – e chi ha un livello di istruzione più alto). Segue l’opinione che la Bibbia sia un antico libro di leggende, fatti storici ed insegnamenti scritto dall’uomo, opinione che raccoglie un maggiore consenso presso gli uomini (28,0%), ed i laureati (27,5%). Risultano leggermente meno coloro che ritengono che la Bibbia sia parola diretta di Dio, e che debba essere interpretata alla lettera (anche se la percentuale di accordo sale al 29,5% presso gli anziani al di sopra dei 74 anni, ed al 24,5% presso chi ha un livello di istruzione più basso). I ternani sono preoccupati per la situazione economica, per il fenomeno dell’immigrazione, per la qualità dell’ambiente, non hanno fiducia nel sindaco, nei sindacati e nei partiti locali. Considerano, viceversa, positivi i servizi sanitari e la sicurezza, hanno fiducia nei primari dell’ospedale, nei parroci, nella acciaierie della Tk-Ast e nel vescovo. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine; una città legata alle proprie tradizioni, non particolarmente proiettata verso il futuro, fiduciosa in una crescita culturale e religiosa, meno nelle istituzioni economiche e politiche. In futuro, non si prevede di poter prescindere dall’impostazione industriale dell’economia cittadina, dalla quale però non ci si aspetta molto né in termini di innovazione né di forte miglioramento. Terni è vissuta come città industriale dal 72,6% degli intervistati e resterà città dell’industria anche fra dieci anni per il 35,6%. La città con cui è importante stringere rapporti economici è Roma per il 49,6% e solo per il 20% è Perugia. I servizi sanitari sono considerati positivi dal 62,5%, la sicurezza dal 58,8%, la cultura dal 41,3%. Negative la qualità dell’ambiente (per il 50,6% degli intervistati), la presenza degli immigrati (58%) e la situazione economica (55,6%). Inoltre, il 78% ha fiducia nei primari dell’ospedale, il 66,5% ha fiducia nei parroci, il 64,8% nella Thyssen-Krupp, il 63,1% nel vescovo. Il 50% dei ternani non ha fiducia nel sindaco, mentre un 7,6% non si pronuncia. Ha fiducia nei partiti solo il 26,6% dei ternani e nei sindacati il 39,5. Un 35% di ternani dichiara di collocarsi politicamente a sinistra o centrosinistra, il 5,8 al centro, il 23,5 a destra o centrodestra mentre il 35,4% non risponde o afferma di non interessarsi di politica. I luoghi di Terni che suscitano un maggiore senso di appartenenza affettiva sono i luoghi della tradizione naturalistica e storico-religiosa: spiccano le cascate delle Marmore (citate dal 57% del campione), seguite dalla basilica di San Valentino, a cui si sentono più legate donne (38,2%) ed anziani (44,0%), e dalla fontana di piazza Tacito, anch’essa più citata da donne (24,9%) ed anziani (31,8%). In quarta posizione si trova l’Acciaieria (20,2%), e nella successiva il Cantamaggio, a cui soprattutto le donne si sentono legate (22,7%).Nell’indagine Eurisko sono stati richiesti anche alcuni dati sulla vita religiosa. Il 77% dei residenti a Terni dichiara di partecipare a riti religiosi in chiesa (o in qualche altro luogo di culto): il 16,4% almeno una volta a settimana, il 24,8% da 1 a 3 volte al mese; più assidue le donne (l’81,1% partecipa, il 19,2% almeno una volta a settimana), e i meno giovani (la partecipazione al di sopra dell’80%, la frequenza almeno una volta a settimana al di sopra del 23%).
Ci fidiamo del parroco, dei politici, un po’ meno
Eurisko: in che modo i ternani percepiscono la loro città
AUTORE:
Elisabetta Lomoro