Perché siano anni ‘pieni di grazia’

ISTITUTO SERAFICO. Torna anche quest'anno la Giornata in amicizia. Il presidente della struttura, Gino Brunozzi, traccia le linee guida per il futuro

Torna anche quest’anno la ‘Giornata in amicizia’, organizzata dall’Istituto Serafico di Assisi per il 14 giugno. Il programma inizia con un seminario – ‘Riflessioni sulla disabilità grave’ – inaugurato dal vescovo emerito mons. Goretti. Nel pomeriggio è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino; seguirà l’apposizione e benedizione dell’icona ‘Piena di grazia’. E a conclusione l’animazione musicale gestita dai ragazzi del Serafico. Per l’occasione siamo a colloquio con il presidente del Serafico, Gino Brunozzi. Quali soluzioni giudica più attinenti per l’Istituto Serafico, tra quelle emerse dal recente congresso internazionale ‘Disabilità sensoriali plurime’? ‘La possibilità di confrontarsi con coloro che operano nello stesso settore; l’esigenza di sollecitare gli amministratori pubblici ad una maggiore attenzione; l’impellenza di stimolare il mondo scientifico perché si possano individuare e definire i confini della riabilitazione dalle gravi patologie’.Cosa si attende dal prossimo seminario sul tema della disabilità grave, organizzato nell’ambito della ‘Giornata in amicizia’? ‘Di continuare un percorso di dialogo e di scambio con chi opera, con i familiari, con chi legifera e decide la distribuzione delle risorse’. Con quali strumenti si intendono risolvere le difficoltà economiche del Serafico? ‘Riducendo gli sprechi, anche piccoli, che pure esistono in tutte le organizzazioni; razionalizzando le spese; sollecitando tutte le persone di buona volontà a sostenere l’insostituibile ruolo sociale del Serafico. Ringrazio con profonda riconoscenza quanti hanno concretamente contribuito alla buona causa dell’Istituto’. A quale tipo di requisiti risponde la casa-famiglia Padre Principe, in corso di ristrutturazione? ‘La qualità della vita per gli ospiti e per tutti gli operatori, il mantenimento di un’attenzione progettuale dinamica e flessibile sempre più rispondente alle particolari necessità delle persone assistite, il prendersi cura di coloro che trovano difficoltà ad essere accolti in altre strutture’. Come giudica l’esperienza dei volontari del Servizio civile? ‘Un’ottima risorsa che migliora le attività dell’istituzione, con un considerevole beneficio di relazione e di aiuto nei confronti degli utenti e degli operatori’.

AUTORE: Francesco Frascarelli