Anche quest’anno, a Cascia, la festa di santa Rita (si veda a pagina 21) verrà accompagnata dalla consegna del Premio a lei intitolato, conferito a figure femminili che nel nostro tempo diano testimonianza dei valori sprituali e sociali che furono propri della Santa: la pace, il perdono, la riconciliazione. Qui di seguito forniamo le schede biografiche delle tre donne vincitrici dell’edizione 2008 del Premio santa Rita. Teresa StrangioSi piange a San Luca, in Calabria, uno dei centri in cui la ‘ndrangheta è più forte. Teresa Strangio è madre di Francesco Giorgi (17 anni) e sorella di Sebastiano Strangio (di 39), uccisi nella strage di Duisburg nell’agosto 2007.”anno scorso, nel nome di santa Rita, Cascia ha celebrato il gemellaggio con questo paese in cui bisogna continuare ad essere presenti nel promuovere gli altissimi valori cristiani del perdono e della riconciliazione, per arginare il fiume travolgente e subdolo della violenza. Teresa Strangio è stata indicata da don Pino Strangio, parroco di San Luca nella diocesi di Locri, provincia di Reggio Calabria,’er il Riconoscimento internazionale santa Rita 2008. Teresa, devota di santa Rita, ha infatti avuto la forza di perdonare pubblicamente gli assassini di suo figlio e di suo fratello, nel pacifico tentativo cristiano di distruggere la forza dell’odio e della violenza con le armi evangeliche del perdono e della pace. Marcella DemofontiNata a Cascia il 26 aprile 1952, Marcella Demofonti, amichevolmente chiamata da tutti ‘Marcellina’, ha dedicato e tuttora dedica la sua vita per le bimbe e le ragazze dell’Alveare Santa Rita, l’opera caritativa che fu promossa nel 1938 dalla beata Maria Teresa Fasce, accanto alla basilica. Rimasta orfana di padre in tenera età, Marcellina entra a far parte dell’Alveare dapprima come ‘apetta’, per continuare poi da adulta come collaboratrice ed educatrice. La sua disponibilità va oltre l’Alveare e raggiunge quelle situazioni di disagio presenti nell’ambiente casciano. I malati, le famiglie in difficoltà, i giovani di Cascia: tutti apprezzano la disponibilità e la capacità di donarsi di Marcellina. Per i malati soprattutto, da anni, si adopera con l’Unitalsi nei pellegrinaggi ai grandi santuari mariani in qualità di sorella collaboratrice. Anche la parrocchia di Cascia la vede valente e premurosa catechista. È stata indicata per il Premio dal monastero di Santa Rita. ‘
Carla FacontiÈ la fondatrice dell’opera caritativa ‘Centro d’amore di Gesù’ a Palermo. Carla è una mamma di famiglia, una casalinga apparentemente senza grandi ‘numeri’ se non una grande fede e un corredo di sofferenze interiori ed esteriori. È nata nel 1927 a Ranzano (Gorizia), in territorio oggi sloveno allora italiano. Dopo vari traslochi e la nascita dei figli, dai quartieri della ‘Palermo-bene’ approda nella zona popolare di via Marinuzzi. E così, da oltre quindici anni, ogni settimana alza la saracinesca di quello che era un garage e una folla di poveri l’aspetta per la distribuzione di abbondanti pacchi con ogni ben di Dio; e soprattutto, Carla ascolta e parla con tutti. Il suo nome è stato segnalato da padre Giuseppe Turco, rettore agostiniano del santuario di Santa Rita a Palermo.