La Curia diocesana ritiene opportuno far conoscere la propria posizione nel dibattito che si è innescato in merito alla recente ordinanza del sindaco di Assisi Claudio Ricci che contiene norme restrittive circa l’esercizio della mendicità sul territorio comunale (ricordiamo che con tale provvedimento si fa divieto di mendicare in luogo pubblico a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, piazze ed edifici pubblici). Sull’argomento le opinioni si diversificano e non mancano quelli che hanno giudicato tali norme stridenti con l’identità di questa città che trova nella figura del ‘Poverello’ la sua più alta ispirazione. A tal proposito la Curia diocesana comunica quanto segue. Si rileva anzitutto che l’ordinanza, emanata in modo del tutto autonomo dall’Amministrazione comunale, riguarda un fenomeno di mendicità e, non di rado, di ‘sfruttamento’ della mendicità, che talvolta assume forme moleste e persino violente, comportando obiettivi problemi per l’ordine pubblico. L’ordinanza, sotto questo profilo, appare come un atto doveroso della pubblica Amministrazione. Si ricorda, tuttavia, che in questa materia non basta sanzionare e reprimere. Accanto al fenomeno preso di mira, esistono tante situazioni di effettiva indigenza. È necessario, specie in una città che si gloria dello ‘spirito di Assisi’, che si incrementino, e all’occorrenza si creino, adeguati servizi di accoglienza che aiutino ad uscire dalla prassi della mendicità coloro che sono realmente nel bisogno. Allontanarli dalla città di Francesco, senza nulla fare per risolvere il loro problema, sarebbe davvero incomprensibile e inaccettabile. A tal fine, la Chiesa locale assicura ogni possibile collaborazione per lo sviluppo dei pubblici servizi di accoglienza, di solidarietà e di giustizia sociale. Con l’occasione, si rende noto che la stessa Chiesa locale, soprattutto attraverso la Caritas diocesana, le parrocchie, le comunità religiose, le varie strutture caritative e di accoglienza (in particolare: centri accoglienza Caritas di S. Maria degli Angeli e S. Maria delle Rose; Cvs), già da tempo e in diversi modi risponde alle domande di tanti poveri che bussano alla sua porta. Si può e si deve certamente fare meglio e di più, sull’esempio di Francesco e, soprattutto, in obbedienza al Vangelo. Ci si augura, infine, che le nuove disposizioni siano applicate con quella saggezza che sa discernere le concrete situazioni in modo che sia rispettata la dignità di tutti, tenendo conto che le persone veramente povere sono anche incapaci di tutelarsi.
Questa resta la città del Poverello
ASSISI. Presa di posizione della Curia nel dibattito a proposito dell'ordinanza del Sindaco contro l'accattonaggio nei luoghi pubblici
AUTORE:
O. G.