Sinodo: i sette documenti all’esame dei gruppi

Venerdì i sinodali sono chiamati ad approvare i testi di ciascun gruppo. Siamo alla fase finale del Sinodo ma, dice mons. Sigismondi, l'esperienza fatta è già un frutto prezioso

In settantacinque pagine dattiloscritte dal titolo ‘Camminare insieme secondo la volontà di Dio’, è raccolto il lavoro dei ‘sinodali’ sui temi sottoposti al discernimento dei gruppi del Sinodo diocesano. Sei temi che si sono tradotti in sette documenti. Questi i titoli: ‘L’evangelizzazione: ‘grazia e vocazione della Chiesa’; ‘I presbiteri: ‘servi premurosi del popolo di Dio’; ‘la Famiglia: ‘miniatura della Chiesa’; ‘I giovani: ‘risorsa di speranza della Chiesa’; ‘La cultura cristiana: ‘sintesi tra verità e amore’; ‘Aspetti amministrativi delle attività pastorali’; e il settimo documento che raccoglie gli statuti del Capitolo della cattedrale, delle cofraternite e dei Consigli presbiterale, pastorale diocesano, diocesano per gli affari economici, pastorale zonale, pastorale parrocchiale o di unità pastorale, parrocchiale per gli affari economici. Il Sinodo, dunque, è giunto alla fase conclusiva del lavoro, quella della definizione dei documenti che, già elaborati e passati al vaglio dei singoli gruppi ora passano alla valutazione di tutti i sinodali, non in un’assemblea generale, come si pensava in un primo tempo, ma nei gruppi. Nella convocazione di venerdì 9 maggio i sinodali, che hanno ricevuto i documenti con congruo anticipo, dovranno avanzare osservazioni e proposte. Raccolte dai moderatori le mozioni saranno presentate alla Segreteria generale del Sinodo che provvederà al loro inserimento. Si tratta di una ulteriore fase ‘sinodale’, ovvero di esercizio di comunione nell’opera di discernimento e nell’assunzione di responsabilità condivisa per quello che sarà il testo finale del Sinodo. Ma i frutti del Sinodo non si esauriscono nei testi scritti. La stessa esperienza dei circa 300 preti, religiosi e laici ‘eletti’ e ‘chiamati’ a partecipare alla realizzazione di questo cammino di Chiesa, è il frutto prezioso di questi mesi di lavoro nei quali, osserva il Segretario generale del Sinodo mons. Gualtiero Sigismondi, ‘si è fatto esercizio concreto di sinodalità’. Come valorizzare questo ‘patrimonio’ spirituale ed ecclesiale è una domanda che mons. Sigismondi si è posto immaginando anche, al momento solo come ipotesi di riflessione, che potrebbe essere significativa la presenza dei membri del sinodo nei vari organismi pastorali presenti in diocesi.Mentre i gruppi esaminano i documenti anche l’Arcivescovo ha inziato a leggere i testi. Ha iniziato dagli Statuti, ed ha appuntato già alcune osservazioni e precisazioni. Spetterà a lui dare l’approvazione finale dei documenti e qualora lo ritenga necessario integrare o modificare i testi passati al vaglio dei gruppi, per sottoporli alla approvazione finale all’assemblea che sarà chiamata, in settembre, a dare il suo ‘placet’ o ‘non placet’.

AUTORE: Maria Rita Valli