Anche in Umbria arrivano le Cer contro il caro bollette

Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono sempre più vicine e sempre più una soluzione possibile contro la grande crisi energetica che ci ha investito. Il caro bollette e la situazione di conflitto in Ucraina, con le conseguenti minacce della Russia di tagliare le esportazioni di gas, stanno accelerando il processo di autonomia energetica e di diffusione dell’energia pulita, quella che si ottiene con le rinnovabili.

Le Cer sono un esempio concreto di questo processo. A livello normativo esistono in Italia dal settembre del 2020, quando il Decreto Milleproroghe ha recepito la Direttiva europea n.2001 del 2018 in quanto a Fonti energetiche rinnovabili. A livello pratico invece, la prima Cer in Italia è stata la “Energy City Hall”, nata a marzo 2021 nel Comune di Magliano Alpi, in Piemonte, cui è seguita subito dopo la Cer del quartiere San Giovanni a Teduccio alla periferia est di Napoli.

Le Cer in Umbria 

Adesso le Cer arrivano anche in Umbria. Legacoopsociali Umbria ed Aris impresa sociale hanno lanciato il progetto “Green community”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che ha l’obiettivo di supportare la nascita di 10 Comunità energetiche nel territorio umbro promosse dalle cooperative sociali e dagli enti di Terzo settore.

“Le cooperative sociali – ha affermato Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria – hanno nel proprio dna l’interesse generale della comunità per questo motivo la nostra organizzazione è impegnata nello sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili, coinvolgendo in moto attivo le imprese associate, che sono lo strumento per realizzare la transizione verde dal basso, per contrastare la povertà energetica e praticare nuove forme di democrazia economica”.

Nelle prossime settimane, con l’avvio del progetto Green community, inizierà la fase di animazione territoriale e di coinvolgimento dei cittadini, degli imprenditori e degli enti locali in cui Aris impresa sociale affiancherà le cooperative sociali che sono fortemente radicate nelle comunità locali.

Sul tema delle Cer si sta muovendo in Umbria anche Coonfcooperative. “Intendiamo collaborare braccio a braccio con le Istituzioni insieme alle altre Associazioni di categoria, intersecando i comuni interessi delle rispettive imprese associate” ha dichiarato Lorenzo Mariani, segretario regionale di Confcooperative Umbria ed amministratore nazionale di Power Energia soc. coop. “Lo facciamo anche mettendo a disposizione l’esperienza maturata sul tema dell’approvvigionamento energetico delle imprese e delle energie rinnovabili in quanto promotori 16 anni fa del progetto Power Energia”.

Cosa sono le Cer 

Ma in cosa consiste precisamente una Comunità energetica? Una Comunità energetica è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Una Cer è dunque un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, controllata da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità stessa. Gli azionisti o membri possono essere cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale.

Secondo il più recente studio di Elemens-Legambiente le Cer possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25%. Come entrare dunque a farne parte? Sia che si viva in un condominio o in una casa singola, per produrre energia pulita servirà un impianto fotovoltaico con accumulo. Altrimenti si può entrare anche da semplici consumer (coloro che consumano e basta, senza produrre). Tutto ciò che serve in questo caso è un controller.