La vera forza del Presidente

Come tanti, ho seguito in tv il messaggio di fine anno del presidente Mattarella. Un discorso pacato, nobile, pieno di buoni sentimenti. Come tanti, pensavo: che peccato che quest’uomo sia a fine mandato e non voglia essere rieletto.

Se, come pare certo, lascerà il Quirinale, sarà accompagnato dal rimpianto di tutti. Eppure, come sappiamo, il Capo dello Stato – secondo la nostra Costituzione – non ha funzioni di governo e non ha un vero potere. Sta scritto che nessuno dei suoi atti è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Significa che, in realtà, a decidere sono loro, i ministri. Chi ha il potere ha la responsabilità, e viceversa. Può sembrare, questa, una grave limitazione del ruolo del Presidente; invece, paradossalmente, fa la sua forza.

Egli deve proporre alla nazione i valori supremi, i grandi obiettivi; ma nessuno potrà mai chiedergli, e mai gli chiederà, conto dei risultati. Ottenere i risultati non è compito suo, ma del Governo; e sui risultati il Governo sarà giudicato, il Presidente no. Grazie a ciò, i Presidenti della Repubblica, in genere, sono amati dalla gente: qualcuno più, qualcuno meno, qualcuno moltissimo, come Pertini, Ciampi e adesso Mattarella.

Ha un senso tutto ciò? Secondo me, sì. Il Presidente della Repubblica – anche senza un vero potere, anzi proprio grazie al fatto che non ce l’ha – è l’immagine della nazione, della sua unità e della sua continuità pur nella girandola dei Governi. È un bene, anzi è indispensabile, che gli italiani abbiano questa figura simbolica e rappresentativa al di sopra dei (legittimi) contrasti di linee politiche. In parecchie occasioni della nostra storia recente, proprio questo ha consentito al Presidente di turno di risolvere le crisi, senza venir meno alla sua imparzialità istituzionale.

Non avrebbe potuto farlo un Presidente eletto direttamente dal popolo sulla base di un progetto politico di parte. Molti italiani invidiano agli Usa il sistema presidenziale, ma sta’ a vedere che adesso saranno loro – che non hanno una figura di garanzia al di sopra dei Biden e dei Trump a invidiare noi.