Regione dell’Umbria e dalla Conferenza episcopale umbra hanno promosso giovedì 6 dicembre un convegno sull’immigrazione. Occasione è stata la presentazione del Dossier Caritas/Migrantes, ed il tema scelto ‘L’immigrazione in Umbria alla vigilia dell’Anno europeo del dialogo interculturale’. Sono intervenuti Cristina De Luca, sottosegretario di Stato alla Solidarietà sociale, Damiano Stufara, assessore regionale alle Politiche sociali, mons. Giuseppe Chiaretti, presidente della Ceu, mons. Riccardo Fontana, delegato dei vescovi umbri per il servizio alla carità e migrantes, Luca Di Sciullo, membro del comitato scientifico del Dossier, e Nicola Rossi, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. Stufara nel suo intervento ha annunciato che nel 2008 la Regione avvierà il percorso della nuova legge regionale sull’immigrazione. La precedente risale agli anni ’90 quando gli immigrati erano poche migliaia. Oggi, Caritas/Migrantes stimano in 80mila la presenza di imigrati regolari in Umbria, circa il 9% della popolazione. Mons. Chiaretti ricordando che per una concreta integrazione è importante creare momenti di ‘iniziazione reciproca’, di primo contatto con la società che li accoglie’ ha menzionato l’articolo 25 della Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione: ‘ovendo dalla propria tradizione religiosa e culturale, l’Italia rispetta i simboli, e i segni, di tutte le religioni. Nessuno può ritenersi offeso dai segni e dai simboli di religione diverse dalla sua. Come stabilito dalle Carte internazionali, è giusto educare i giovani a rispettare le convinzioni religiose degli altri, senza vedere in esse fattori di divisione degli esseri umani’ Al riguardo, il presule ha fatto un esempio concreto ed attuale nell’avvicinarsi del Natale: i presepi in alcune scuole non vengono allestiti perché ritenuti di ‘ostacolo’ all’integrazione, o meglio all’inclusione di chi non è cristiano. E’ stato lo stesso sottosegretario De Luca a ribadire il concetto che il presepe non può essere un problema, ‘perché è la storia culturale del nostro Paese e chi viene deve essere messo nella condizione di conoscerla ed accettarla; favorire la sua inclusione non lo si fa riducendo la nostra cultura, ma è rispettare reciprocamente le diversità, che vanno vissute da tutti come una ricchezza’. Mons. Fontana ha avuto parole taglienti sulla nostra identità ‘minacciata’ dal crescente flusso migratorio, ricordando che essa inizia ad essere debole nel momento in cui ci si dimentica del nostro passato. ‘e nostre origini ‘ ha detto ‘ si fondano sulla diversità di etnie risalenti fin dalle invasioni dei barbari’, come ci si è integrati secoli fa occorre saperlo fare anche oggi. E’ la storia ad insegnarcelo e non bisogna avere timore di chi arriva’ Quindi, ha aggiunto, ‘l problema non sono gli immigrati, ma noi che non riusciamo a cogliere in loro una grande risorsa. Una sintesi dei dati del Dossier è disponibile on line sul sito www.chiesainumbria.it/caritas