Il 24 novembre sarà celebrata santa Ferminia, patrona della città di Amelia, martire che rimase sempre fedele ai suoi ideali, grande testimone dei valori umani e cristiani. Nata da una famiglia nobile, santa Ferminia si dedicò alla carità cristiana, aiutando i poveri e bisognosi ad avere una vita migliore. A causa della persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano, decise di andarsene da Roma e si trasferì ad Amelia. Fin da subito, gli abitanti della cittadina umbra iniziarono a venerare questa giovane donna dedita alla preghiera e alla meditazione, perfino in grado di convertire molti uomini all’amore cristiano: tra questi ci fu anche Olimpiade, il prefetto che avrebbe dovuto processarla e che invece rimase colpito dai suoi sentimenti religiosi. Santa Ferminia riuscì a compiere fatti prodigiosi durante il suo martirio, finché il prefetto Megerio non ordinò di appenderla per i capelli ad una trave e di accendere sotto i piedi un grande fuoco. In onore di questa martire, Amelia ha organizzato una serie di manifestazioni sia liturgiche che folcloristiche, durante le quali saranno presenti delegazioni del mondo ecclesiastico e civile, con i sindaci del territorio amerino e di Civitavecchia, e la rappresentanza della Capitaneria di porto di Civitavecchia, per rinsaldare il legame delle diocesi e dell’intera popolazione con la città gemellata, anche lei devota a santa Fermina, che la tradizione vuole come colei che soccorse i cristiani e i condannati alla lavorazione delle pietre. Seguendo gli statuti comunali del 1346, le contrade di Amelia hanno organizzato iniziative culturali e sociali, con mostre ed esposizioni di prodotti tipici. Ci saranno anche le premiazioni dei concorsi letterari, pensati per avvicinare soprattutto i più giovani alla tradizione cristiana. ‘È necessario favorire l’acquisizione della memoria – spiega don Sandro Bigi, vicario foraneo di Amelia -; per questo abbiamo deciso di creare questi concorsi letterari, con il grande aiuto delle insegnanti di religione’. Non mancherà la staffetta di sportivi che correranno da Civitavecchia ad Amelia per portare la fiaccola, simbolo della fede di santa Fermina, e l’offerta alla Patrona della città di ceri del peso di tante once quanti sono i nuclei familiari di Amelia, i cosiddetti ‘fuochi del castello’. Per tutta la giornata saranno celebrate messe; le più significative, per rinsaldare il vincolo con la città gemellata, alle ore 11 in cattedrale e alle ore 17, sempre in cattedrale, presieduta dal vescovo diocesano mons. Vincenzo Paglia.
Fuochi di santità
Amelia festeggia santa Ferminia in comune con la cittadinanza di Civitavecchia
AUTORE:
Benedetta Rinaldi