Oggi Papa Francesco ha apero in Vaticano il percorso che porterà alla celebrazione del Sinodo dei vescovi sulla Sinodalità. Domenica prossima in tutte le diocesi del mondo, anche in quelle umbre, si terrà la celebrazione di inizio del Cammino sinodale.
Si è disposti “all’avventura del cammino” condividendo le vicende dell’umanità o si preferisce rifugiarsi nelle scuse del “non serve” o del “si è fatto sempre così”? È la domanda che il Papa ha posto nell’omelia della Messa di apertura del Sinodo sulla sinodalità, nella Basilica di San Pietro.
Erano presenti circa 3mila persone, fra cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici. Incontrare, ascoltare, discernere sono i tre verbi che il Papa offre alla riflessione della Chiesa come bussola, all’inizio di questo percorso sinodale, ricordando che fare Sinodo significa camminare insieme sulla stessa strada.
Nel video la Messa di apertura del Sinodo
L’incontro di riflessione. “Non bisogna fare un’altra Chiesa, bisogna fare una Chiesa diversa”
La celebrazione in San Pietro è stata preceduta sabato mattina da un momento di riflessione sul percorso sinodale, nell’Aula nuova del Sinodo, con partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Il Papa ha preso in prestito una frase di padre Yves Congar: “Non bisogna fare un’altra Chiesa, bisogna fare una Chiesa diversa”. “E questa è la sfida”, ha aggiunto sintetizzando gli obiettivi del Sinodo.
“Il Sinodo non è un Parlamento”, ha esordito Francesco parlando a braccio. “Nell’unico Popolo di Dio, camminiamo insieme, per fare l’esperienza di una Chiesa che riceve e vive il dono dell’unità e si apre alla voce dello Spirito”. Il Papa si è soffermato sulle tre parole-chiave del Sinodo: comunione, partecipazione, missione. E ha messo in guardia da tre rischi: il formalismo, l’intellettualismo e l’immobilismo, che “è un veleno nella vita della Chiesa”.