Nella chiesa di Sant’Alò si è tenuto l’incontro tra la comunità romena di Terni, i rappresentanti delle istituzioni civili cittadine, l’ambasciatore romeno presso la Santa Sede Marius Gabriel Lazurca e il consigliere di Stato per la cultura e i culti presso l’ufficio di presidenza della Romania Bogdan Tatru-Cazabau. Un incontro all’insegna della cordialità, nel corso del quale è stato ripetutamente sottolineato il buon rapporto esistente tra la comunità ternana e quella romena, una delle più numerose nella provincia, con oltre 7.000 presenze. Un’integrazione che ha avuto un apporto fondamentale dal vescovo Vincenzo Paglia e dalla diocesi, quando nel 2001 la chiesa di Sant’Alò è stata messa a disposizione della comunità ortodossa romena, affidandola’ padre Vasile Andreca della diocesi di Jasi. Nel presentare la comunità, padre Vasile ha ricordato le iniziali difficoltà nel riunire tante persone dislocate su un vasto territorio, ma soprattutto i buoni risultati raggiunti, con oltre 300 battesimi effettuati dal 2003 ad oggi, di cui 80 nel 2007, e i 51 matrimoni celebrati nella chiesa di Sant’Alò che ‘è divenuta per la comunità romena un punto di riferimento religioso e di fraternità, frequentato da numerose persone nel corso della settimana e per le celebrazioni liturgiche domenicali. Per la Pasqua e le altre festività ci sono oltre 500 persone’ ha ricordato padre Vasile. La maggioranza sono donne che lavorano come badanti, ma anche tante famiglie con i loro figli, in prevalenza di Terni, ma anche provenienti da altre zone dell’Umbria. ‘Avere a disposizione una chiesa è stato fondamentale per riunire la nostra comunità ‘ aggiunge padre Vasile ‘ che ora ha un punto di riferimento fondamentale, una presenza vitale, sia religiosa e spirituale che d’incontro per conoscersi, per parlare confrontando sogni, speranze, bisogni. Questo ha dato l’energia per poter affrontare meglio la condizione di immigrati, avendo un’accoglienza e apertura che non si trova facilmente. Per questo mi ritengo il prete romeno più fortunato d’Italia’. Mons. Paglia, ripercorrendo il cammino che ha portato alla costituzione di questa ‘piccola parrocchia’ ortodossa al centro di Terni, ha sottolineato il grande apporto dato a livello sociale e per il cammino ecumenico da questa iniziativa del tutto originale e d’esempio per tutta l’Italia. ‘Vi chiedo – ha detto – di essere degli ortodossi esemplari nella preghiera e nella fede, perché solo crescendo nella spiritualità si può costruire anche una società migliore dove non ci sia più violenza e sopraffazione e dove possa esistere un’integrazione vera’. L’ambasciatore e il consigliere di Stato si sono congratulati per questo esempio di dialogo ecumenico, di accoglienza e integrazione che fa onore alla città.
Parrocchia del dialogo
DIOCESI. La comunità ternana incontra quella romena
AUTORE:
Elisabetta Lomoro