Si è aperta nella mattina di oggi, lunedì 23 agosto, la 71esima Settimana liturgica nazionale (Sln) promossa dal Centro azione liturgica, dal titolo Dove due o tre sono riuniti nel mio nome. Comunità, liturgie e territori e celebrata nella diocesi di Cremona.
L’invito dei vescovi
Come indicato dalla lettera di invito dei vescovi il tema scelto “pare possa corrispondere alle attese di molti, a fronte delle sfide pastorali che le nostre Chiese stanno affrontando”, continuano i prelati, “le unità o comunità pastorali sono ovunque in cantiere, ed è tempo di studiare come assicurare a esse, e alle loro diverse componenti, l’indispensabile fonte eucaristica, culmine e paradigma dell’intera vita cristiana”. Pertanto, affermano i vescovi, la Settimana liturgica nazionale è “occasione preziosa per far luce su tutto questo, in un clima di preghiera e comunione”.
Le prime relazioni: Brambilla e Siviglia
Ricco il programma e autorevoli le relazioni che verranno offerte nelle diverse mattinate, da oggi fino a giovedì 26 agosto. Ad avviare i lavori è stata la prolusione di monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e noto teologo, con la quale ha proposto una riflessione sull’actuosa partecipatio e sull’ars celebrandi a partire da alcuni versetti dell’inno cristologico presente nella Lettera di San Paolo ai Filippesi (2, 9-11), per poi continuare nel suo contributo a indicare nell’assemblea domenicale quale luogo in cui si invera l’affermazione paolina perché se con la tua bocca proclamerai: Gesù è il Signore!, e con il tuo cuore crederai che ‘Dio lo ha risuscitato dai morti’, sarai salvato. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza (Rm 10, 9-10).
La seconda relazioni di quest’oggi, poi, sarà offerta dalla professoressa Iva Siviglia, docente di Antropologia teologica a Palermo.
Il programma e i contributi della Settimana liturgica
La Sln, inoltre, avrà domani (martedì 24 agosto) come relatori il prof. Paolo Tomatis, presidente Associazione professori di liturgia, e il prof. Paolo Carrara, docente di Teologia pastorale alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Mentre, nei giorni successivi interverranno mons. Giampiero Palmieri, Anna Maria Baldacci e don Manuel Belli (mercoledì 25 agosto), don Angelo Lameri e monsignor Daniele Gianotti (giovedì 26 agosto). Il programma completo di questa settimana di studio e approfondimento è possibile consultarlo nel sito www.settimanaliturgica2021.it, invece i diversi contributi potranno essere seguiti, in diretta o in differita, nel canale Youtube “Settimana Liturgica Nazionale 2021”.
Anche noi seguiremo quotidianamente lo svolgimento della 71esima Settimana liturgica nazionale, offrendo una sintesi giornaliera di quanto si sta celebrando a Cremona.
Il messaggio di Papa Francesco
Anche il Santo Padre è intervenuto alla Settimana liturgica tramite un messaggio a firma del Segretario di Stato, card. Pietro Parolin. Il Papa ha sottolineato come “il settimanale radunarsi nel «nome del Signore», che sin dalle origini è stato avvertito dai cristiani come una realtà irrinunciabile e indissolubilmente legata alla propria identità, è stato duramente intaccato durante la fase più acuta del propagarsi della pandemia. Ma l’amore per il Signore e la creatività pastorale hanno spinto pastori e fedeli laici a esperire altre vie per nutrire la comunione di fede e di amore con il Signore e con i fratelli, nell’attesa di poter ritornare alla pienezza della celebrazione eucaristica in tranquillità e sicurezza. È stata un’attesa dura e sofferta, illuminata dal mistero della Croce del Signore e feconda di tante opere di cura, di amore fraterno e di servizio alle persone che più hanno sofferto le conseguenze dell’emergenza sanitaria”.
Il periodo di sospensione della liturgia comunitaria, però, afferma il Papa, ha confermato “quanto già si riscontrava nelle assemblee domenicali della penisola italiana, allarmante indizio della fase avanzata del cambiamento d’epoca. Osserviamo come nella vita reale delle persone sia mutata la percezione stessa del tempo e, di conseguenza, della stessa domenica, dello spazio, con ricadute sul modo di essere e di sentirsi comunità, popolo, famiglia e del rapporto con un territorio. L’assemblea domenicale viene così a ritrovarsi sbilanciata sia per presenze generazionali, sia per disomogeneità culturali, sia per la fatica a trovare un’armonica integrazione nella vita parrocchiale, a essere veramente culmine di ogni sua attività e fonte del dinamismo missionario per portare il Vangelo della misericordia nelle periferie geografiche ed esistenziali”.
Per questo, Papa Francesco auspica “che la Settimana liturgica nazionale, con le sue proposte di riflessione e i momenti di celebrazione, pur nella modalità integrata in presenza e per via telematica, possa individuare e suggerire alcune linee di pastorale liturgica da offrire alle parrocchie, perché la domenica, l’assemblea eucaristica, i ministeri, il rito emergano da quella marginalità verso la quale sembrano inesorabilmente precipitare e recuperino centralità nella fede e nella spiritualità dei credenti”.