Ciò che lo Spirito dice alla diocesi

Riprendono i lavori del Sinodo diocesano. Si è appena tenuto un incontro 'metodologico' tra i moderatori dei gruppi di studio. Il 12 ottobre la ripresa

Al termine delle vacanze estive e prima di riprendere il cammino pastorale, si è fatto il punto sui lavori del Sinodo diocesano. Convocati dal vicario mons. Gualtiero Sigismondi, venerdì 14 scorso si sono incontrati i moderatori dei gruppi di lavoro al centro Mater Gratiae di Montemorcino. È stato un incontro molto positivo, franco e partecipato, in cui ognuno ha potuto esprimere il suo punto di vista in generale sull’andamento del Sinodo e sui risultati raggiunti finora nei singoli gruppi, e proporre le tappe del percorso di sviluppo per il prossimo anno pastorale. Ha presieduto la riunione l’Arcivescovo, che si è attenuto rigorosamente al suo proposito di essere in ascolto, limitandosi a dirigere la preghiera. Ha dettato le linee metodologiche dei lavori il segretario generale del Sinodo don Gualtiero, che ha ricordato le motivazioni di fondo, i criteri e le prospettive che devono sostenere i singoli passi del cammino ed ha incoraggiato tutti ad avere fiducia nell’azione dello Spirito. Il primo importante intervento è stato quello di Annarita Caponera, che ha avuto l’incarico di presentare le caratteristiche che dovrà avere la sintesi conclusiva generale di tutto il lavoro svolto, in modo che racchiuda veramente quello che è stato detto e proposto e che corrisponda a quanto l’intera comunità, fedeli, presbiteri e pastore, sotto l’azione dello Spirito santo si propongono di essere e di fare per annunziare credibilmente il Vangelo in questo periodo di storia in cui la Chiesa perugina si trova a vivere. Si tratta di elaborare un testo che sia collegialmente costruito dai sinodali in perfetta armonia con il Vescovo nell’esercizio del suo carisma di discernimento ministeriale. Si dovrà pertanto tener conto dei grandi scenari in cui si trova oggi la Chiesa, l’indicazione delle scelte prioritarie e delle emergenze pastorali e infine delle proposizioni operative semplici e chiare. Sulla questione delle propositiones si è discusso per poterne dare una definizione appropriata. Nell’ampia discussione che si è sviluppata sono stati indicati anche passaggi importanti per la messa in comunione dei risultati dei gruppi di studio ‘gemelli’, quelli che stanno lavorando sullo stesso tema in modo da giungere ad un confronto e ad una mediazione: il caso dei due gruppi sulla famiglia, i due sulla cultura e sui giovani. Questa messa in comunione, si è detto, avverrà a suo tempo a livello di colloquio tra i moderatori, non essendo funzionale una discussione tra tutti i componenti dei due gruppi. Non sono mancate riflessioni e domande sul senso dell’evento sinodale e sulla capacità di coinvolgimento di tutta la comunità ecclesiale. Per superare un certo distacco dalla vita reale delle parrocchie è necessario lo sforzo di tutti per comunicare il significato di quanto si sta facendo, tenendo conto della qualità ed efficacia della comunicazione e del linguaggio usato per rendere comprensibile e attuale quanto lo Spirito dice alla nostra Chiesa oggi. In quella sede è stato anche deciso di riprendere i lavori come da calendario, venerdì 12 ottobre, ma nei gruppi di studio e non nell’assemblea plenaria, per dare ai sinodali più tempo da dedicare a questa seconda fase del loro impegno.