Chiesa risorta dopo vent’anni

BETTONA. Riapre la Collegiata di Santa Maria Maggiore, inagibile dal 1986

L’intera popolazione del Comune di Bettona, e non solo, si accinge a vivere un avvenimento particolarmente significativo: la riapertura della Collegiata di Santa Maria Maggiore, fissata per il 15 agosto prossimo. Opportuno un chiarimento preliminare: la parrocchia di Bettona risulta dedicata a Santa Maria Assunta, mentre la chiesa parrocchiale detiene il titolo di Collegiata di Santa Maria Maggiore. Già il terremoto del 1984 arrecò alla Collegiata gravi danni al punto tale che nel 1986 la stessa veniva dichiarata inagibile. Devastante poi il terremoto del settembre 1997. Ma la Collegiata è ormai proprio risorta grazie all’impegno, supportato da una collaborazione collettiva, dell’arciprete don Dario Resenterra, subentrato nel ruolo all’ultranovantenne don Oliviero Centi. I festeggiamenti culmineranno il 15 agosto. Giova accennare ad alcune iniziative: alle 16.30 le confraternite si riuniranno nella chiesetta di Sant’Andrea; seguirà il saluto del sindaco Lamberto Marcantonini e quindi la messa celebrata dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, accompagnata dal coro ‘Controcanto’ di Bettona; il parroco don Dario esporrà il rendiconto dei complessi restauri che hanno interessato anche l’annessa canonica ed il campanile. Alle 19 l’inaugurazione di piazza Cavour dopo i lavori di ripavimentazione; alle 21 il concerto ‘Una voce per Maria’ eseguito dal soprano suor Graciela M. De Los Angeles, pianista suor Francesca Zimbelli. Un programma stabilito ‘in sinergia’ con la Pro loco, il Comune e l’attivissimo Comitato giovanile. L’emozione e l’entusiasmo di don Dario si rivelano nelle sue parole: ‘I lavori di ristrutturazione hanno preso il via all’inizio del 2000, anzitutto con il rifacimento del tetto e il consolidamento delle volte; a seguire una mole di interventi: il recupero integrale della cappella laterale gotica dedicata a santa Rita realizzato da Alessandra Annibali, alla quale si deve anche il restauro dell’affresco nell’abside, opera di Gerardo Dottori (1939); il ripristino dello stemma papale di Gregorio XVI; lo smontaggio e il rimontaggio delle finestre con vetri dipinti; il rifacimento dell’impianto elettrico fatiscente; l’installazione del riscaldamento per irradiazione dall’alto; il reintegro del confessionale, pulpito e parlatorio della sagrestia; la pulitura e decorazione dell’altare centrale e di quelli laterali; la tinteggiatura generale di tutta la chiesa; la collocazione di panche completamente nuove. Fino ad oggi l’attività religiosa e pastorale si è svolta presso la chiesa di San Crispolto. Una ristrutturazione così radicale si è resa possibile grazie ai finanziamenti istituzionali, ai finanziamenti della Cei, ai finanziamenti diocesani devoluti con l’adesione del vescovo emerito mons. Goretti; generoso e consistente il contributo delle famiglie, preziosa una spontanea azione di volontariato’.

AUTORE: Francesco Frascarelli