Integrazione, anno zero

L'arresto dell'imam di Ponte Felcino ha vanificato anni di lavoro per integrare gli immigrati. Il clima politico intanto si surriscalda, ma questa non è una soluzione...

Un lavoro di anni per integrare gli immigrati nel territorio comunale di Perugia, praticamente andato perso, dopo l’inchiesta che ha portato all’arresto dell’imam di Ponte Felcino, accusato di addestramento ai fini di terrorismo. Conta molto la politica, che preferisce il gioco dell’attribuire colpe piuttosto che di esaminare la vicenda in tutti i suoi aspetti. Per il gioco delle probabilità, le accuse verso il pianeta immigrazione, dopo aver clamorosamente fallito l’obiettivo in occasione dell’omicidio di Barbara Cicioni, sono tornate a farsi insistenti soprattutto per la presunta responsabilità delle istituzioni nel gestire e favorire l’accoglienza degli extracomunitari. È comunque una situazione difficile, perché alla diffidenza se ne aggiunge altra, con l’aggravante che si sospetta sempre di più del vicino. L’inchiesta è molto complessa; molti documenti devono essere analizzati, interpretati, e ci vorrà tempo per chiarire la situazione. Sono al lavoro anche esperti americani. Intanto Ponte Felcino rimane in primo piano. La presidente della VI Circoscrizione, Valeria Cardinali, ha ricevuto lettere minatorie in cui le sono attribuite colpe per la vicenda legata all’imam. Ha quindi presentato una denuncia in questura ‘non perché preoccupata per la sua incolumità personale’ ma come una sorta di appello a smettere rivolto a coloro che stanno creando un clima di intolleranza, mentre servono ‘il confronto ed il dialogo con tutti’. La presidente ha detto che le due lettere fanno esplicito riferimento all’arresto dell’imam. In una missiva, da lei definita ‘delirante’, si auspica che finalmente ‘salti in aria tutta la sinistra’, mentre l’altra, di un sedicente ‘abitante di Ponte Felcino’, contiene insulti per avere favorito l’arrivo ‘della droga e del terrorismo’. La Cardinali ha detto di volere continuare con la circoscrizione a ‘lavorare per il ritorno della serenità e della collaborazione, parlando con la gente, perché è solo così che si possono affrontare i problemi, e non con le lettere anonime ed i volantini che inneggiano alla violenza ed alla xenofobia’. Nei giorni scorsi la Cardinali, interpellata sui finanziamenti che sarebbero stati concessi anche all’associazione di cui faceva parte l’imam, Korchi El Mostapha, avrebbe sottolineato che solo 250 euro erano stati concessi per la realizzazione di corsi sulla sicurezza nel luogo di lavoro. La Casa della libertà è comunque convinta che la politica della sinistra, in particolare in Umbria, abbia costituito un clima favorevole per l’insediarsi di fanatici islamici nel territorio. A tale proposito la Cdl ha presentato una mozione urgente in Consiglio regionale sulla vicenda, definita da Aldo Tracchegiani come ‘l’inevitabile conseguenza dello pseudo-solidarismo della sinistra che, per scalare la classifica di gradimento nel cuore di alcuni italiani e degli stranieri, ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini abusando di misure assistenziali, finanziamenti e indulti’.

AUTORE: Emilio Querini