È possibile la ripresa di una politica popolare da parte dei cattolici? Questo interrogativo è stato al centro di un incontro che si è svolto alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli con la partecipazione delle anime cattoliche che fanno parte della politica umbra e anche di quella nazionale, Rocco Buttiglione e Gerardo Bianco. L’incontro è stato formalmente organizzato dal capogruppo Udc, Enrico Sebastiani, ma ha interessato tanti esponenti cattolici che militano nei due schieramenti o fanno parte di quei movimenti che vogliono che sia dato più spazio ai valori cattolici nella società italiana. Sebastiani ha parlato di iniziativa che ‘non è apartitica ma è nata dal basso, perché occorre fare qualcosa, perché la politica è troppo lontana dalla gente e sempre meno le istituzioni sono in sintonia con i partiti’. Per Sebastiani c’è spazio per ‘costruire insieme una convergenza sui temi comuni al di là dell’appartenenza ai partiti, e senza annacquare la propria identità. Anche per mettere in luce il valore dei principi della dottrina sociale della Chiesa’. Il capogruppo Udc in Consiglio regionale aveva posto l’attenzione sul fatto che ‘serve un ricambio della classe dirigente, che non è solo un ricambio generazionale’; serve una ‘Costituente morale in grado di rilanciare i valori e un profondo spirito repubblicano’. L’incontro ha dato modo al presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, di spiegare l’adesione al movimento ‘Umbria popolare’ in contrapposizione alla nascita del Partito democratico. Ha rimarcato la situazione di ‘crisi della politica, a destra come a sinistra. Si è giunti però all’esclusione del centro: ma non si può cancellare il legame diretto con il magistero della Chiesa’. Cozzari ha evidenziato che ‘si registra, per l’effetto del bipolarismo, la nascita di liste, di movimenti senza prima aver fatto una verifica delle ragioni. Con il nuovo partito, si immagina la forma senza prima discutere la sostanza’. Il presidente della Provincia di Perugia ha tenuto a precisare, anche rispetto ad eventuali conseguenze della sua adesione a Umbria popolare, che ‘resta all’interno del centrosinistra, da popolare. Con Berlusconi non ce la faccio proprio. Chiedo – ha detto Cozzari – un modello elettorale che consenta di recuperare una politica di centro’ e di superare un bipolarsimo che ‘obbliga a cercare tutti i voti possibili a danno della governabilità e della identità’. La discussione ha coinvolto anche i rappresentanti di diverse associazioni, in particolare del mondo cattolico. Elio Giannetti, del Movimento politico per l’unità, promosso dai Focolarini, ha parlato della necessità di ‘dare sempre più spazio al dialogo e alla fraternità universale, intesa come capacità di aggregare e di rappresentare gli ultimi’. Pietro Cappannini, presidente di Azione Civica, ha rimarcato la distanza tra la politica della società e quella delle istituzioni, mettendo in rilievo come i cittadini si sentano ormai orfani di un’appartenenza politica che ‘va sempre di più verso una forte individualizzazione. La legge elettorale ne è la dimostrazione: i cittadini non possono scegliere chi eleggere’. Per recuperare lo scollamento tra politica e società propone di ‘creare aggregazioni che vadano al di là dei partiti, per esempio con liste civiche’ nella consapevolezza che ‘oggi i cattolici sono gli unici che hanno una identità’ da proporre. Simone Pillon, presidente del Forum delle famiglie, ha ricordato che ‘occorre ascoltare la gente’ e che la situazione umbra ‘è in linea con quella nazionale, dove sono presenti relativismo, laicismo e individualismo’. L’azione politica dei cristiani, ha detto Pillon, ‘deve distinguersi per la conversione personale di chi fa politica, per la sua testimonianza’. La politica è in crisi perché ‘percepita come autoconservazione del potere’ e incapace di ascoltare la società ‘come si è visto con il Family Day’. Per questo la prima cosa che i politici devono fare è ‘rimettersi in ascolto della società: solo dopo potranno parlare’. Gerardo Bianco, deputato della Margherita, anch’egli dissenziente sul Pd, ha espresso la sua solidarietà a Cozzari. ‘Rifiuto l’idea della complementarità laici cattolici – ha detto riferendosi al Pd – per la semplice ragione che noi, la nostra storia di cattolici popolari è piena e vera laicità’. E, rivolto a Buttiglione: ‘forse potremo ritrovarci insieme se cambierà il sistema elettorale’, che per Bianco dovrebbe essere il sitema alla tedesca che consente ‘un cancellierato forte e una giusta rappresentanza’. D’accordo con Bianco si è detto Rocco Buttiglione per il quale ‘il bipolarismo non è un dogma’. ‘Noi vogliamo un partito popolare di ispirazione cristiana’ ma la ‘società liquida non conosce il proporzionale perchè non ha identità forti’, per questo, ha sottolineato Buttiglione, ‘il Partito democratico, ma anche il Partito delle libertà al quale abbiamo detto di no, sono contenitori della società liquida’. ‘siamo un partito di centro che sceglie le alleanze – ha aggiunto – ma non siamo definiti dall’alleanza ma dall’indentità cristiana del partito’.
Convergenze tra cattolici
Si sono incontrate ad Assisi le diverse anime cattoliche che si riconoscono nell'ideale 'popolare' di don Sturzo
AUTORE:
Romano Carloni Maria Rita Valli