Un lungo abbraccio

Le Chiese dell'Umbria si attendono molto da questi giovani testimoni di Cristo

La La giornata per i giovani umbri è iniziata molto presto. Prima di partire per Assisi ogni diocesi ha celebrato una messa, per dare subito il tono alla giornata. Si va ad incontrare ‘Pietro’, per essere confermati nella fede ed ascoltare il suo invito alla conversione, come ha fatto ottocento anni fa Francesco d’Assisi. A fine giornata siamo tutti stanchi ma felici perché i giovani della nostra Umbria hanno vissuto una giornata indimenticabile. Pietro li ha chiamati per riproporre l’avventura umana di Francesco: ‘Cari giovani, è tempo di giovani che, come Francesco, facciano sul serio e sappiano entrare in rapporto personale con Gesù. È tempo di guardare nella storia di questo terzo millennio da poco iniziato come una storia che ha più che mai bisogno di essere lievitata dal Vangelo’. Le Chiese dell’Umbria si attendono molto da questi ragazzi per annunciare e testimoniare di nuovo Cristo nella nostra terra. Da ogni diocesi l’appuntamento era all’Umbria Fiere di Bastia. Decine di pullman scaricavano i giovani con la loro bandana variopinta e in bella vista il pass per l’ingresso a Santa Maria degli Angeli e i loro cartelli variopinti: ‘Signor Papa, ascolta il nostro sì’, ‘Montegabbione è qui”. I canti dei francescani e il saluto di accoglienza di mons. Scanavino, vescovo di Orvieto – Todi e delegato Ceu per la pastorale giovanile dell’Umbria, poi pranzo al sacco e alle 13.30 precise, con in testa i giovani francescani della Porziuncola, il pellegrinaggio si avvia, con oltre 7.000 giovani umbri. Durante il festoso tragitto si canta e si prega; molte persone lungo il cammino salutano i ragazzi, offrendo bottiglie di acqua fresca. A Santa Maria degli Angeli i giovani sono accolti con la musica, i saluti degli speaker ufficiali, Marco Federici della Pastorale giovanile nazionale, Michele Ceccagnoli di Città di Castello, delegato regionale laico per la pastorale giovanile. I disabili trovano accesso e sistemazione senza nessun inconveniente logistico. La musica del fantastico gruppo ‘One Way’ di Città di Castello crea un clima di vera festa; inizia lo spettacolo sul Santo. Il messaggio del giovane Francesco di Assisi è riproposto in un modo magistrale dai giovani di Gubbio e dal corpo da ballo di Assisi. Non arrivano le bottiglie d’acqua per dissetare la folla, ma tutto si risolve nel giro di poco tempo grazie alla disponibilità di tanti che collaborano. Il servizio della vigilanza pontificia ci lascia avvicinare di almeno due metri le transenne al palco. Incominciano ad arrivare i pastori della nostra Chiesa, il nuovo vescovo di Città di Castello, p. Domenico Cancian, è accolto calorosamente dai numerosi giovani della diocesi. La piazza comincia a scaldarsi quando si avvicina l’ora dell’incontro con ‘BXVI’. Finalmente arriva la ‘papamobile’, la folla si scatena festante, il Papa saluta i giovani e i ragazzi rispondono con grande entusiasmo, come solamente loro sanno fare. Squillano le trombe degli sbandieratori di Gubbio allineati al centro della piazza, è una grande emozione. Il Papa accolto dai Francescani si reca a pregare nella Porziuncola. Quando i giovani sono invitati ad unirsi alla preghiera nella piazza, si crea un grande silenzio. Guardando tutti questi giovani, il futuro cristiano della nostra terra, non possiamo non pregare per tutti loro. Il Generale dei Frati minori spiega ai giovani il significato della Porziuncola. Finalmente il Papa sale sul palco, tra i saluti della piazza. Marco di Bastia e Ilaria di Santa Maria degli Angeli, emozionati, leggono il saluto e pongono domande a nome di tutti i giovani. Benedetto XVI risponde proponendo il messaggio del giovane Francesco con forza, ragione e cuore ai nostri giovani, che interrompono con numerosi applausi, sottolineando i momenti salienti. Intanto Paolo di Acquasparta si prepara perché deve cantare di fronte al Papa una canzone sulla conversione di un giovane di oggi che ritrova Cristo. Il Santo Padre interrompe il discorso, ascolta questo canto e poi riprende. Alla fine è il momento del saluto dei 30 giovani scelti in rappresentanza di tutte le diocesi. La prima a baciare la mano al Papa è Ester del Camerun, in rappresentanza dei nuovi giovani ‘umbri’, gli immigrati. Ester, aiutata dalla Caritas ad uscire da un giro di ‘schiavitù’, ha ricevuto il battesimo, la cresima e l’eucaristia a Todi durante la veglia di Pentecoste. Poi gli altri giovani; qualcuno abbraccia il Papa con foga. Lui accoglie tutti con grande umanità e attenzione. Poi con dispiacere ci deve lasciare, l’ora è tarda, lo attende l’elicottero per Roma.

AUTORE: don Marcello Cruciani