PERUGIA- “Ringrazio il Signore per avermi fatto incontrare questo fratello con il quale ancora, soprattutto nei primi anni del mio episcopato perugino, ci siamo tante volte confrontati”. Così, ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Arcivescovo della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, intervenuto mercoledì 17 febbraio al solenne saluto rivolto al dottor Mohamed Abdel Qader. Imam di Perugia e Colle Val d’Elsa con il nome di Abū Sumaya, una delle guide più importanti per i musulmani d’Italia, spentosi dopo due settimane in terapia intensiva perché affetto da Covid, la sera del 13 febbraio scorso all’età di 72 anni. Saluto al quale hanno partecipato diverse figure della città di Perugia religiose politiche e istituzionali.
Mohamed Abdel Qader, come ricordato dal presidente dell’UCOII, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, dottor Yassine Lafram, è stato sempre impegnato sul fronte del dialogo interreligioso, sotto il segno del quale ha promosso incontri nazionali e internazionali a cui ha partecipato.
“Un credente sincero -ha aggiunto il cardinale Bassetti-che non restava mai sulla superficie delle cose ma si impegnava in prima persona in tutto ciò che predicava”.
Il presule, ricordando la vicinanza che l’Imam aveva mostrato verso di lui durante la malattia del Covid che pure lo ha colpito e dalla quale è poi guarito, ha rivolto alla comunità islamica di Perugia un messaggio di conforto profondo da parte sua e dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.
Ha poi ricordato alcune parole che accomunano le religioni cattolica e musulmana nel momento in cui un fratello lascia questa terra:
Vieni servo buono e fedele: tu sei stato fedele nel poco entra nella gioia del tuo signore.