Intimidazioni

Alle parole, ‘pallottole di carta’, come le ha definite il card. Ruini, si è aggiunta ora una pallottola vera recapitata per posta al vescovo di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco. Una pallottola vera anche se, dicono, molto molto vecchia. Del resto è vecchia la polemica, vecchio l’anticlericalismo, vecchio il tentativo di intimidire la Chiesa con provocazioni e minacce. Oggi si aggiunge anche l’irrisione, la battuta, la barzelletta e la vignetta e gli anonimi sberleffi in internet. Vecchie anche le lobby dei poteri alternativi che cercano di stravolgere e sfigurare i connotati della nostra società. Il gesto minaccioso della lettera con pallottola ha suscitato una massiccia reazione di condanna da una parte e dall’altra di solidarietà verso il mite pastore che, pur nell’esile figura dritta e tesa, mostra rigore e fermezza. Si sono espressi il Papa e i massimi vertici della Chiesa e dello Stato e il molteplice mondo dei cittadini e dei fedeli. È stato detto a più voci: ‘Bagnasco non sarà lasciato solo’ ed anche: ‘Non ci lasceremo intimidire, anzi risponderemo con parole ancora più chiare e forti’. E ciò è sicuro, la Chiesa non ha mai indietreggiato ed ha saputo nel tempo e di fronte anche a dittatori potenti, mantenere fermezza e dignità. Ci domandiamo però che cosa stia accadendo in Italia ed in Europa, non tanto per conoscere le ragioni degli altri, ormai note e ampiamente sbandierate sia nel campo della bioetica, che nella concezione della famiglia e della sessualità, quanto le ragioni che stanno dietro alla acutezza dei toni e perché la Chiesa cattolica si trovi al centro delle polemiche come un bersaglio. Il pensiero che oggi la Chiesa esprime non è nuovo ed è in continuità con la sua tradizione. Si deve forse allora ricorrere all’ipotesi secondo la quale viene riconosciuto alla Chiesa un peso determinante sul piano politico. Dal referendum sulla procreazione assistita in poi infatti, si è avuta un’escalation di attacchi concentrici contro le autorità ecclesiastiche. Molti di coloro che vivono fuori del perimetro ecclesiale e operano contro, hanno avvertito con sorpresa che la Chiesa non è solo animatrice di belle liturgie e devozioni, non vive nelle sacrestie, ma sta in mezzo alla gente e riesce a convincere e trascinare dietro di sé insegnando, educando e convincendo una grande moltitudine di persone. Resa credibile soprattutto trattandosi di scelte che non la riguardano direttamente, ma solo come maestra di umanità sollecita del bene di tutti. La Chiesa ai loro occhi rappresenta una potenza politica capace di determinare la definizione di leggi, l’esito di votazioni, lo sviluppo civile della società. Tutto ciò, inoltre, è intenzionata a farlo in prima persona, come comunità ecclesiale guidata dai suoi pastori, senza deleghe. Non è passato né vincente il concetto di ‘Chiesa minoritaria’ che in punta di piedi e con un certo complesso di inferiorità si muove nella società quasi chiedendo scusa della sua esistenza. Una forza spirituale non è una realtà evanescente. In questa vicenda non è in discussione il dissenso di chi ha una visione del mondo diversa, come è il caso di filosofi e pensatori quali Odifreddi, Severino, Vattimo, Flores D’Arcais. Questi attraverso un dibattito culturale, possono considerarsi interlocutori stimolanti per approfondire i problemi. È in discussione la minaccia, la provocazione, l’intimidazione che non possono essere accettati in una società libera e democratica.

AUTORE: Elio Bromuri