‘Non possiamo più tollerare quanto continua ad accadere. Non possiamo più assistere impotenti a tali tragedie. Il luogo di lavoro non può essere trasformato in una sorta di fabbrica di vedove e di orfani’. È il monito lanciato da mons. Vincenzo Paglia al funerale di Franco Mariani, il ferroviere che il 6 aprile è morto mentre lavorava alla stazione di Terni, schiacciato da un vagone merci in manovra, in quello che il vescovo di Terni ha definito ‘un doppio Venerdì santo’. ‘Per Franco il Golgota è stato il luogo di lavoro e la sua morte è stata ingiusta come quella di Gesù – ha affermato il Vescovo durante l’omelia. – Perché con la morte di Franco, ancora una volta, un innocente, un lavoratore onesto, veniva sacrificato e sacrificato ingiustamente e crudelmente proprio sul luogo di lavoro. Perché più che la sua vita, più che la sua dignità di lavoratore, sono valse altre ragioni’. Quella di Franco Mariani è stata solo l’ultima di una lunga catena di ‘morti bianche’ che sembra essersi intensificata nelle ultime settimane, tanto da indurre il Governo ad approvare con urgenza un disegno di legge riguardante la sicurezza sui luoghi di lavoro. ‘È un’ingiustizia che grida davanti a Dio e vorrei che l’urlo sia ascoltato anche dagli uomini – ha aggiunto mons. Vincenzo Paglia. – È il grido di Gesù sulla croce che continua anche in questa ingiusta morte. Sì, la morte di Franco è un grido che risuona perché venga finalmente spezzata la terribile catena di morti sul lavoro’. Purtroppo, però, il drammatico bilancio delle Ferrovie italiane degli ultimi giorni non si è fermato alla morte di un dipendente: appena tre giorni dopo il funerale di Mariani, infatti, la stazione ternana è stata protagonista di un altro pesante incidente, quando, all’alba di lunedì scorso, un intercity diretto a Milano (il cosiddetto ‘Tacito’) si è scontrato – per ragioni non ancora del tutto chiarite – con un vagone merci in sosta causando il ferimento di cinque persone, fortunatamente non gravi, e sollevando un vespaio di polemiche sulle carenze di organico e dotazioni tecnologiche della stazione ternana, le modalità di sosta dei carri merci, i sistemi di sicurezza, ma anche sull’alta velocità. ‘Occorre fermare gli investimenti su questo settore – ha detto Dario Ballotta della Fit-Cisl – e destinare le poche risorse disponibili alla cura dei disastrati 16mila chilometri di rete esistente’.
Il sacrificio degli innocenti
Terni. Allarme incidenti e morti bianche alle Ferrovie
AUTORE:
Arnaldo Casali