Dopo l’incontro del 22 marzo riservato alla commissione diocesana per la visita del Papa, il 4 aprile si è svolto l’incontro dell’ufficio di segreteria presieduto dal vicario diocesano mons. Orlando Gori, coadiuvato da padre Giovanni Raia. Il 5 aprile presso la sala della Conciliazione, alla presenza del vescovo mons. Domenico Sorrentino e del sindaco Claudio Ricci, è stata data lettura delle iniziative programmate ed inoltre è stato presentato il logo ufficiale elaborato dallo studio grafico Marini di Santa Maria degli Angeli: la mano del pontefice e la mano stigmatizzata di san Francesco che sorreggono il Tau sullo sfondo del rosone della cattedrale di San Rufino, sovrastato dalla colomba dello Spirito santo. Il 12 aprile è stata inaugurata la mostra permanente del pittore Giuseppe Afrune, costituita da 18 dipinti generosamente donati dall’autore alla diocesi, ispirati al tema ‘Giovanni Paolo II: un volto per Cristo’, allestita con raffinatezza lungo il corridoio parallelo alla navata destra della cattedrale. Hanno preceduto il taglio del nastro parole di saluto ed interventi. Dopo il ringraziamento rivolto al predecessore mons. Goretti, a quanti hanno lavorato per la predisposizione della mostra (in particolare al priore del Capitolo mons. Oscar Battaglia, al parroco della cattedrale don Cesare Provenzi, ai collaboratori della parrocchia e del Museo diocesano, al coro della Cappella musicale della cattedrale diretto da don Giuseppe Biselli, organista Carlo Abbati), il vescovo Sorrentino ha commentato in chiave religiosa le opere di Giuseppe Afrune: i volti che il pennello del maestro ha dipinto sono volti che parlano; chi li fisserà, si ritroverà in dialogo con Giovanni Paolo II, testimone del volto di Cristo. Il sindaco di Assisi Ricci ha rimarcato che i volti di Giovanni Paolo II richiamano sinteticamente i volti di quell’umanità che lo stesso pontefice ha incontrato e conosciuto. Il cardinale Giovanni Battista Re, grazie al costante rapporto di vicinanza con Giovanni Paolo II, ha delineato dello stesso un dettagliato prospetto insistendo sull’intensità della preghiera propria di un mistico. Se il vaticanista Gianfranco Swiderkovski ha illustrato brillantemente le ‘prove’ della dimensione rivoluzionaria del pontificato di Giovanni Paolo II, la soprintendente regionale per i Beni e le attività culturali Vittoria Garibaldi si è soffermata con competenza sull’analisi delle opere esposte realizzate con tecnica ad affresco. L’artista Giuseppe Afrune ha raccontato con semplicità la sua ‘conversione’, favorita dai contatti diretti con Giovanni Paolo II: il passaggio dalla lontananza a un cammino di fede che oggi lo ha portato a ‘studi’ sulla Madre di Cristo. La mostra resta visibile ogni giorno ad ingresso libero.
Francesco, Joseph e Karol
Diocesi. Fervono i preparativi per la visita di Benedetto XVI
AUTORE:
Francesco Frascarelli