Le fantasie di Dan Brown

Gli strumenti di comunicazione divulgano oggi anche ciò che una volta era riservato agli esperti. La quantità di nozioni, messe così alla portata di tutti, è spesso inversamente proporzionale alla loro qualità. Problemi di scienza e di filosofia, di morale e di religione, una volta trattati su riviste specializzate, oggi infatti sono trattati su rotocalchi e su giornali, creando una mentalità diffusa ma generica, e talvolta anche un po’ presuntuosa. Impressionante è il successo che sta ottenendo un libro, che in tre anni ha avuto quattordici edizioni: Il Codice da Vinci, un thriller di Dan Brown, pubblicato dall’editrice Mondadori di Milano. All’inizio egli dichiara: ‘Questo libro è un’opera di fantasia. Personaggi e luoghi sono inventati dall’autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o defunte, è assolutamente casuale’. Che la fantasia possa conferire veridicità alla sua successiva narrazione è difficile capirlo. Ma, poi, sembra che si dimentichi che sta raccontando una favola, e lo può far dimenticare anche a chi si lascia prendere dalla vivacità del suo stile. Su due figure sembra che voglia puntare: sulla figura di Maria Maddalena e di riflesso sulla figura di Gesù e sull’istituzione della Chiesa. Riferendosi ad un fantomatico ‘Vangelo di Maria Maddalena’ Dan Brown, afferma che c’era in gioco ben più dell’affetto. Gesù sospettava che presto sarebbe messo a morte e crocifisso. Perciò dette istruzioni a Maria Maddalena su come guidare la Chiesa dopo la sua morte. Secondo questi vangeli, egli dice, non sarebbe Pietro la persona che Cristo incaricò di fondare la sua Chiesa. Ripetiamo: Dan Brown ha lavorato con la fantasia, e lo dice esplicitamente all’inizio. Ma poi, raccontando, sembra che si dimentichi che sta raccontando una favola, e cerchi di attirare anche il lettore in una ‘verità storica’ di sua invenzione. Una fantasia creatrice che ha anche l’ardire che creare nuovi ‘vangeli’. Recentemente il romanziere Jeffrey Archer ha pubblicato Il Vangelo secondo Giuda, pubblicato dell’editrice Mondadori. Ora ‘un’opera di fantasia’ cade difficilmente sotto la critica. La evita in radice perché la fantasia è sovrana nel suo genere. Va al di là del vero e del falso, del reale e dell’irreale, del bene e del male. Per questo i romanzieri con la loro fantasia immaginazione agire indisturbati e possono anche inventare ‘vangeli’ nel loro mondo della fantasia. Ma gli effetti sulle coscienze è difficile prevederli. ‘Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia’ è invece il difficile impegno che la Chiesa si è assunto in Italia. Dobbiamo risalire sempre a Gesù per capire cosa è il Vangelo, come dobbiamo comunicarlo nella nostra storia, perché il mondo creda. Oltre la sua dottrina, il suo stesso modo d’insegnare e il suo stesso modo di operare debbono sempre stare alla base di ogni nostra evangelizzazione, per darle valore di salvezza, in modo che sia veramente lui a dimorare in mezzo a noi.

AUTORE: ' Giovanni Benedetti