Sacerdoti ‘fidei donum’: inversione di tendenza

Cinquant’anni fa Pio XII emanava l’enciclica Fidei donum, un atto decisivo per la Chiesa universale. Le Chiese più giovani infatti, grazie a questa enciclica, potevano da quel momento ricevere l’appoggio diretto delle Chiese più longeve e sviluppate. Punto di svolta era la figura del sacerdote fidei donum, un presbitero che veniva ‘prestato’ dalla propria diocesi di appartenenza ad un’altra diocesi per un numero prestabilito di anni. L’intento era di creare un legame diretto fra tutte le Chiese del mondo e far sì che i sacerdoti fossero in primo luogo al servizio dei bisogni della diocesi straniera. Il contributo dei sacerdoti italiani in questi 50 anni è stato importante, con i 1.900 presbiteri che hanno dato il loro contributo all’estero. Attualmente l’Italia offre 560 sacerdoti fidei donum. Se guardiamo all’Umbria, in base ad una ricerca condotta contattando le cancellerie delle singole diocesi, risulta che la nostra regione offre 9 sacerdoti fidei donum alle diocesi di altri Paesi. In America del Sud si trovano: don Leonardo Giannelli in Bolivia, don Giorgio Barbetta in Perù nell’Operazione Mato Grosso, per la diocesi di Gubbio; don Gianni Gnaldi in Perù dalla diocesi di Città di Castello e don Artemio Bastianelli in Brasile presso la missione diocesana di Porto Velho, per la diocesi di Spoleto – Norcia. In Africa, e precisamente nella Repubblica democratica del Congo, presso la missione di ‘Ntabue prestano servizio tre sacerdoti della diocesi di Terni-Narni-Amelia che sostiene la missione: don Maurizio Cuccato, arrivato da un anno, don Leopoldo Sandor e don Sergio Vandini, entrambi in missione da molti anni. Infine, dalla diocesi di Perugia – Città della Pieve, troviamo don Giuseppe Bigonzoni in Canada e don Alviero Buco in Svezia. Da molti anni, ormai, il percorso dei fidei donum si è in un certo senso invertito: non più dalle diocesi antiche alle giovani ma viceversa. Sempre più spesso si trovano sacerdoti stranieri in servizio nelle diocesi italiane, rispondendo, in tal modo alla crisi di vocazioni avvertita ovunque, e, in secondo luogo, coniugando lo studio – per il quale molti presbiteri stranieri passano lunghi periodi in Italia – con il servizio pastorale. Attualmente in Italia sono presenti 1.500 sacerdoti stranieri. Nella nostra regione se ne trovano circa 15 in servizio nelle parrocchie delle diocesi di Terni, di Gubbio, di Assisi, di Spoleto e di Città di Castello.

AUTORE: Martino Bozza