Santa Maria degli Angeli: la Basilica

All’interno della Basilica, una piccola Chiesetta dalla storia e il valore inestimabili

A pochi chilometri da Assisi, si trova Santa Maria degli Angeli.
La frazione è piccola e prende il nome dalla Basilica cinquecentesca, che è un luogo di culto umbro molto importante.

LA STORIA

La Basilica venne costruita per volere di Papa Pio V per inglobare il convento edificato da San Francesco e anche per poter dare ospitalità ai tanti pellegrini che si recavano nel luogo, soprattutto ad inizio agosto per la festa del perdono istituita proprio dal Santo.

La Basilica contiene la Cappella della Porziuncola, quella del Transito e quella delle Rose.

Il progetto del luogo sacro è di Galeazzo Alessi, che ha puntato sulla semplicità, per rispecchiare l’etica francescana.

LA PORZIUNCOLA

La cappella della Porziuncola è molto più antica rispetto alla Basilica. Risale infatti al X-XI secolo. È dedicata a Santa Maria degli Angeli o Santa Maria della Porziuncola, da qui il nome del luogo. Il termine “Porziuncola” deriva dal latino e indica il piccolo appezzamento di terra in cui originariamente sorgeva la Cappella.

La Porziuncola è proprio l’antica Chiesetta che, intorno al 1205, San Francesco riparò seguendo le parole del Crocifisso di San Damiano. Successivamente divenne un luogo di preghiera per il Santo, che vi fondò l’ordine francescano e vi ricevette il Perdono.

Oggi la Porziuncola è ancora visibile, sia all’esterno che all’interno. Sopra l’altare si può ammirare la pala di Ilario da Viterbo che raffigura l’Annunciazione e alcune storie del Perdono.

LA CAPPELLA DEL TRANSITO

Un’altra Cappella che la Basilica ospita è quella del transito. Lì morì San Francesco il 3 ottobre 1226 e il termine “transito” indica proprio il passaggio dalla vita alla morte.

All’interno della Cappella si trova una statua del Santo in terracotta, mentre all’esterno degli affreschi di Domenico Bruschi mostrano la morte e i funerali del Santo.

IL ROSETO

Dalla Basilica si accede al Roseto di San Francesco, un altro luogo molto particolare. Il roseto è ciò che rimane della selva dove il Santo e i francescani vissero e pregarono.

La particolarità di questo posto è che vi cresce una specie di rosa senza spine: la “Rosa Canina Assisiensis”. Secondo la tradizione San Francesco si rotolò tra i rovi per vincere la tentazione e questi, toccato il suo corpo, persero le loro spine.
Proprio accanto al roseto si trova la Cappella delle Rose, un tempo la capanna dove viveva San Francesco.

San Bonaventura nel 1260 la trasformò in una Cappella, che nel Cinquecento venne affrescata da Tiberio d’Assisi.

Il ciclo superiore di affreschi rappresenta alcune scene della vita di San Francesco, con i suoi primi dodici compagni, compresi Santa Chiara, San Bernardino e San Bonaventura.

Sotto la Cappella si trova una piccola grotta che contiene una statua del Santo che prega e anche alcuni resti del pulpito dal quale proclamò la grande Indulgenza.

Insomma, la Basilica custodisce tanti luoghi di grandissima importanza per la vita del Santo e all’esterno colpisce molto per la sua maestosità. Inconfondibile e visibile anche in lontananza la statua della Madonna in bronzo dorato, che è stata realizzata da Colasanti e posta sul vertice della facciata nel 1930.

Sophia Schippa

Alcune delle foto vengono dal sito http://regione.umbria.mediagallery.it/it/