E se la fraternità non fosse soltanto un’utopia?

La ‘fraternità’, in politica, appartiene alla categoria delle utopie, oppure c’è una possibilità di cambiare, nel tempo, lo stile e soprattutto la sostanza della politica? È stato questo il tema al centro di un confronto promosso dal Movimento politico per l’unità, che si richiama ai valori espressi dai Focolari. Elio Giannetti (Movimento politico per l’unità per l’Umbria) ha sottolineato in apertura il senso dell’incontro: recuperare la risorsa del dialogo per aprire una nuova via. Si va nella direzione di auspicare le larghe intese in Parlamento? Lucia Fronza Crepaz, responsabile del movimento a livello nazionale, si affretta a smentire con decisione: ‘Qui non si tratta di pensare ad accordi politici rinunciando alla propria identità, anzi. Però occorre smettere di pensare di votare contro, di approvare una legge contro un movimento. Prima delle appartenenze, che certo non si annullano, ci sono valori unificanti per far crescere la comunità’. Secondo la Crepaz, la ‘fraternità, che deve essere universale, perché include tutti, è in grado oggi di chiarire qual è il soggetto politico sul quale è necessario rifondare la politica in tutte le sue diverse espressioni: l’intera comunità umana. Le conseguenze sono ricchissime, sul piano dei contenuti, ma anche del metodo democratico e dei fini del progetto politico, per poter ricomporre, al più presto, quella famiglia di uomini e popoli che è nel disegno di Dio’. L’incontro ha fatto convenire a Ponte San Giovanni numerosi esponenti politici, molto diversi tra loro, anche nella semplice veste di uditori. Dai sindaci Massimo Brunini (Spoleto), Claudio Ricci (Assisi), Sandro Vitali (Spello) al consigliere regionale Enrico Sebastiani (Udc), all’ex parlamentare Massimo Grillo, che ha ricordato la sua difficile esperienza politica in Sicilia per la sua volontà di rispettare alcuni valori, fino alla presidente della Giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti. È toccato ad Antonio Pieretti, docente di Filosofia teoretica all’Università di Perugia, tracciare un profilo dell’attuale situazione. ‘La politica ha abbassato il tiro ed alzato i toni ‘ ha detto Pieretti ‘ in un sistema sempre più parcellizzato dove spesso le decisioni vengono prese fuori dagli organismi dove dovrebbero essere prese. E pochi decidono. Ma quando avviene questo, non c’è democrazia’. La presidente Lorenzetti ha osservato che ‘c’è una difficoltà a trovare un senso comune, per guardare al di là dell’oggi. Occorre lavorare di più in questa direzione anche per evitare che la gente avverta la politica come un ‘eccesso di previlegi’ – riferendosi al disegno di legge per diminuire le indennità dei consiglieri regionali – e per far tornare autorevole la politica’.