Per ora alla famiglia il Governo toglie soltanto

Prima i 'Pacs' poi i 'Dico': reazioni dalle associazioni familiari cattoliche

Come un Robin Hood alla rovescia, si toglie alla famiglia per dare alle unioni di fatto’. È il commento del Forum delle Associazioni familiari alla proposta di trovare le risorse per soddisfare ‘uno dei diritti reclamati per i componenti delle unioni di fatto’, cioè ‘la possibilità di godere della pensione di reversibilità’, togliendole ‘alle pensioni di reversibilità per i coniugi degli ex dipendenti statali che grazie alla nuova Finanziaria subiranno una decurtazione del 10%’. ‘A parole – si legge in una nota del Forum – anche per i più accaniti sostenitori dei Pacs la prima preoccupazione è per la famiglia’, ma ‘se si vuole essere credibili bisogna dare dimostrazioni concrete. Una cinquantina di autorevoli deputati dell’Ulivo ha presentato una proposta di legge sull’introduzione del quoziente familiare nel trattamento tributario, che presenta non pochi elementi di positività per le famiglie. Ebbene, il Parlamento crei una corsia preferenziale per questa proposta’. ‘Allora e solo allora – conclude il Forum – anche provvedimenti che riconoscano alcuni diritti individuali ai componenti di una coppia di fatto potrebbero diventare più facilmente accettabili’. ‘Appare scoraggiante questa insistenza sulle unioni di fatto, assolutamente non urgente e non indispensabile, come a voler dimostrare che questa maggioranza poteva tenere solo convergendo su un tema del genere’. È quanto afferma Paola Soave, del sindacato delle famiglie (Sidef) e vice-presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. ‘Altrettanto scoraggiante è il giro di parole che nasconde il vero problema. Nella nuova versione del testo, si tende a trasformare l’anagrafe da strumento di semplice accertamento a strumento che attiva uno status giuridico rilevante, che attribuisce nuovi diritti’, aggiunge Soave. ‘La prima osservazione da fare sul disegno di legge sulle unioni di fatto è che questa legge non era necessaria e siamo assolutamente convinti che la maggioranza degli italiani la pensi come noi’: lo afferma Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, secondo il quale l’allargamento dei diritti dei cittadini è possibile ‘purché non si facciano pasticci, cercando di far passare contenuti sbagliati’.