In questi giorni in cui si è costretti a casa si moltiplicano le iniziative musicali spontanee sui social realizzate da amici, gruppi musicali, artisti, famiglie. Un modo per risollevare lo spirito in un periodo difficile per tutti attraverso momenti di leggerezza. Originale è il video musicale “fatto in casa”, è proprio il caso di dirlo, da 15 ragazzi della Fraternità di San Barnaba della Comunità Magnificat di Perugia, postato nei giorni scorsi sulla loro pagina Facebook
“Un po’ per divertimento e un po’ per scacciare via la noia di questi giorni – spiega Sarah Piccioni, una delle ragazze del gruppo – siamo riusciti, grazie all’aiuto di Ilaria D’Auria, la più esperta di video tra noi, a montare tutti insieme i contributi musicali che ognuno ha registrato singolarmente per creare un video che è stato molto apprezzato”. Oltre 150 i like ricevuti. Partendo dalla base musicale di un brano del gruppo dei Boomdabash dal titolo Per un milione , molto orecchiabile e in voga più di un anno fa, il gruppo ha dato vita ad una canzone a 15 voci che si rifà un po’ al senso dell’attesa. “Aspetterò…” ripete il ritornello – “di fare insieme l’orazione e la preghiera… aspetterò zitto e buono anche se c’è il sole… non c’è niente di migliore che parlare insieme all’accompagnatore, non c’è niente al mondo che vorrei di più di quell’abbraccio che poi ci davamo fra di noi…”. I riferimenti all’attualità sono chiari, la speranza è che tutto finisca presto e ci si possa riabbracciare. Bravi ragazzi!
Diverso è invece il genere musicale proposto dal Quintetto di Fiati dell’ Orchestra da Camera di Perugia che ognuno da casa propria e con il suo strumento ha realizzato in video Là ci darem la mano, una delle arie più conosciute del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, un auspicio che tutto possa tornare al più presto alla normalità. “Nel frattempo restiamo uniti – scrivono sui profili social dell’Orchestra – connessi anche se lontani. Noi ci siamo, e nei prossimi giorni torneremo a farci sentire. Certo, non è come stare sul palco (o ascoltarci in teatro), ma ci sembra il modo migliore per affrontare e superare tutti insieme questo momento”.
M. A.