Anche in Umbria allarme per la criminalità tra i minori

La situazione locale fotografata, nella relazione d'inizio anno, dal presidente della corte d'Appello di Perugia, Bonajuto

Il 27 gennaio, alla presenza di tutte le autorità regionali e cittadine, si è svolta l’assemblea generale per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2007. La cerimonia ha ricalcato quelle tradizionali che si svolgono in tutta Italia e, a dire la verità, sembrano fatte con un unico cliché: lievi fluttuazioni dei delitti in più o in meno, difficoltà di condurre a termine i processi (lentezza dei processi), scarsezza delle punizioni rispetto ai reati (molti reati rimangono impuniti), mancanza di uomini e di mezzi per rendere efficiente la macchina della giustizia, le solite polemiche sulle questioni riguardanti la riforma giudiziaria. Tra le altre cose si dice che il 72% dei tribunali è sottodimensionato e ciò comporta minore efficienza, che invece aumenterebbe con l’aumento della dimensione dei tribunali, per una migliore utilizzazione delle risorse umane. Il presidente della corte d’Appello perugina, Antonio Bonajuto, nota che in Italia il numero dei tribunali è doppio rispetto alla Francia, Germania e Regno unito. Tra il già sentito delle solite questioni vi è tuttavia da seguire l’andamento della febbre, come per i malati, per stabilire se c’è da stare tranquilli o aspettarsi il peggio e ci sono poi le osservazioni di carattere generale che vengono portate per affrontare pericoli incombenti. ‘Sono anni – ha aggiunto – che il quadro del diritto vigente è quanto mai mutevole a causa dell’instabilità legislativa’. I risultati delle innovazioni apportate in questi anni sono considerati inferiori alle aspettative. Le questioni e le polemiche interne all’ordine giudiziario non interessano i cittadini se non nella misura in cui queste rifluiscono sull’efficienza della amministrazione della giustizia, la sua lentezza e le sue inadempienze. Nonostante l’operosità dei magistrati, ad esempio, i procedimenti pendenti nella sezione penale della Corte d’appello raggiungono il notevole livello di n. 3.394, rispetto ai 2.850 dell’anno precedente. Caratteristiche della criminalità nel Distretto peruginoNella relazione si parla di infiltrazioni mafiose e di attività criminose di cittadini extracomunitari per spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Per fortuna ancora non si parla, perché non sono stati segnalati, di commercio di esseri umani o di organi. Sono diminuiti gli omicidi volontari (da 12 a 5 nel circondario di Perugia e da 7 a 1 in quello di Terni). È comune l’allarme per l’aumento dei reati commessi da minori inferiori ai 14 anni, per i quali si pensa di attuare strategie più severe rispetto al collocamento in una comunità. ‘Ma – afferma Bonajuto – affidare a leggi di sistema la soluzione di questi problemi è poca cosa, occorrendo piuttosto incidere sulla cause risalenti al malessere giovanile; che risiedono tanto nella insufficienza della formazione educativa e civile quanto nella incapacità delle istituzioni di assicurare ai giovani percorsi e traguardi di lavoro che siano accessibili a tutti e soprattutto rispettosi della legalità’. E continua in una ben poco velata critica alla situazione nella quale sul lavoro si sovrappongono ‘prassi oblique’ dominate da ‘familismo e corporativismo che lasciano ai giovani privi di casacche progetti illusori e morte speranze’. La relazione conclude con l’auspicio che la magistratura possa trovare un clima di serenità per rendere più efficace l’azione della giustizia che i cittadini attendono.

AUTORE: E. B.