Zona Rossa. Viaggio nei luoghi del terremoto 2016 – la mostra

Un viaggio per immagini e video che parte dalle Marche, attraversa l’Umbria, per passare poi nel Lazio e concludersi in Abruzzo, 8mila chilometri quadrati di territorio coinvolti dal sisma 2016: è il reportage fotografico “Zona Rossa. Viaggio nei luoghi del terremoto 2016”, realizzato dai fotografi Marco Francalancia, Claudio Campodifiori, dal cine operatore Lucio Piermaria e dal giornalista Diego Aristei.

La mostra è allestita nel Centro espositivo del Cerp, alla Rocca Paolina di Perugia, dal 22 febbraio al 15 marzo prossimi, con orario 10-19. (Qui sotto il trailer del video che sarà proiettato alla mostra)

A quasi quattro anni dal sisma, la mostra intende documentare, anche attraverso le testimonianze della gente, di video e interviste, lo stato dell’arte. L’allestimento della mostra porterà il visitatore a entrare, di fatto, in una vera e propria “zona rossa virtuale”.

La mostra fa da filo conduttore a una serie di iniziative che andranno avanti dal 26 febbraio al 13 marzo e che prevedono convegni, seminari laboratori con le scuole. L’obiettivo è non abbassare i riflettori sulla necessità di intervento in quelle zone e di testimoniare l’azione e l’operatività di Anci Umbria ProCiv nelle situazioni di emergenza.

La mostra è promossa da Anci Umbria, Anci Umbria ProCiv, Provincia di Perugia, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, di Anci, dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia, oltre che del sostegno di Regione Umbria-Assemblea Legislativa, Ance Perugia, Federfarma Umbria e della Cooperativa “L’Incontro”.

Il reportage è una testimonianza sull’attuale situazione nell’area del cratere, luoghi ricchi di storia con le chiese, gli eremi, le abbazie e le tante opere d’arte che in gran parte sono andate irrimediabilmente distrutte, insieme a tante abitazioni e aziende. Borghi totalmente rasi al suolo. Zone che rischiano di diventare per sempre silenziose. Terre di nessuno con la conseguente e inevitabile perdita della memoria storica e dello spopolamento di territori.

ALCUNI NUMERI DELL’AREA DEL CRATERE

La mostra ha messo in evidenza anche alcuni numeri relativi al terremoto: 299 morti, 365 feriti, 600mila le persone colpite, di queste il 25 per cento è rappresentato da persone over 65. 49mila sfollati, 340mila unità abitative interessate, 8.100 le persone che vivono nelle Sae (Soluzioni abitative d’emergenza), 38mila ricevono un finanziamento mensile fra i 600 e i 1.000 euro.

La scossa del sisma del 24 agosto 2016 fu di magnitudo 6, quella del 30 ottobre 6.5, la più forte in Italia negli ultimi 30 anni. 140 i Comuni investiti, di cui 130 con meno di 10mila abitanti e 56 con meno di 1.000. 2509.000 le tonnellate di macerie.