Tagliare i costi. L’intenzione della presidente Donatella Tesei è quella di abbattere il numero dei dirigenti della Regione. Volontà che viene anche favorita da una coincidenza anagrafica: molti dirigenti andranno in pensione entro pochi mesi, oltre a 4 direttori su 5. Sarà più semplice ridistribuire le competenze.
L’obiettivo sarebbe di passare dagli attuali 65 a una quarantina di dirigenti. Entro marzo i dirigenti rimarranno in 32. Non va dimenticato che il peso aziendale di un direttore sfiora i 200 mila euro annui, mentre quello di un dirigente è a quota 120 mila. Il risparmio ipotizzato è di tre milioni e 190 mila euro l’anno.
Nella prima seduta di giunta, l’esecutivo di palazzo Donini ha varato una prima rotazione di incarichi, figlia dei pensionamenti avvenuti nell’ultimo mese. Ma nella delibera che apre alla futura riorganizzazione della macchina regionale si sottolinea che “la scadenza al 31 dicembre 2019 degli incarichi dirigenziali ad interimvigenti, nonché al 31 gennaio 2020 la scadenza di tutti gli incarichi dirigenziali, comporterà un intervento organizzativo complessivo finalizzato all’acquisizione di figure dirigenziali in diversi ambiti di intervento per le esigenze di tutte le direzioni regionali, dato anche atto delle numerose cessazioni avvenute e previste”.
Per quanto riguarda i direttori – dei quali rimarrà solo Luigi Rossetti – si apre il fronte degli incarichi, perché la Presidente non vorrebbe il direttore come emanazione dei vari assessorati. Va considerato che lo stesso Rossetti, dopo l’ultima rotazione avvenuta ad aprile, oltre allo sviluppo economico ha anche la delega alla sanità. È probabile che la sanità venga affidata magari a un tecnico esterno, da concordare con l’assessore veneto Luca Coletto.
Si parla complessivamente di quattro direzioni: una si occuperà di tutta la parte economica e dell’agricoltura, una di sanità, una di infrastrutture e trasporti, e una di bilancio, personale, agenda digitale, programmazione europea.
Lo staff Tesei
Intanto la Presidente ha nominato il suo staff, composto da tre persone. Capo di gabinetto è Federico Ricci, fino a poco tempo fa a capo delle Farmacie comunali di Terni (in precedenza era stato vice presidente di Afas); responsabile dei servizi di segreteria invece sarà Simona Serangeli, da tempo collaboratrice di Tesei. Portavoce infine sarà il giornalista Massimo Pistolesi.
Teoricamente la governatrice avrebbe la possibilità di creare altre due figure, una più politica (si pensi ai rapporti con Consiglio regionale, enti, partiti, istituzioni e così via) e una per la consulenza e assistenza giuridico-legislativa. Al momento non sono stati nominati, forse per volontà di risparmio.
La volontà, legittima e positiva, di tagliare il numero dei dirigenti per risparmiare – sarà importante limitare però gli effetti, sul funzionamento della macchina regionale, del pensionamento di tanti dirigenti in maniera quasi contemporanea – cozza con l’aumento dei costi con la nomina di tre assessori esterni, che incrementerà le spese per il personale politico. Insomma, sarà importante evitare di emulare Penelope con la sua tela.
Emilio Querini